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Consulente: “euro sta distruggendo economie del Sud Europa”

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L’euro sta pian piano distruggendo le economie dell’area periferica del blocco della moneta unica e pertanto gli investitori dovrebbero prepararsi all’avvio di una fase ribassista. Le turbolenze e difficoltà non si scateneranno quindi negli Stati Uniti, come pensano alcuni, bensì in Europa.

È lì che bisogna prestare estrema attenzione, secondo la società di consulenza finanziaria Gavekal Research. “Questo animale è come un serpente e le sue vittime raramente lo vedono arrivare”, osserva con una metafora in una nota inviata ai clienti Charles Gave, fondatore della società con sede a Hong-Kong.

“Se si aprirà una fase ribassista, probabilmente questo avverrà fuori dagli Usa”. L’area geografica dove questo succederà potrebbe essere facilmente l’area euro, dove il sistema della moneta unica – per lo meno secondo Gave – “sta distruggendo da 20 anni le economie del Sud d’Europa e le popolazioni locali sono sempre meno disposte a subire le conseguenze negative“.

Due indici creati dall’analista esperto di asset allocation, uno tecnico e uno che invece fa affidamento ai fondamentali, dipingono un “quadro preoccupante” per i mercati extra Usa. I dati mostrano che l’andamento delle Borse mondiali, tra cui quelle europee, sta incominciando gradualmente a peggiorare rispetto agli Usa. E una delle cause (o forse degli effetti) di una tale situazione, è lo scemare dell’appetito per il rischio.

Se si escludono gli Stati Uniti, l’indice dell’azionario mondiale MSCI ha perso più dell’1% negli ultimi tre mesi. In confronto, nello stesso periodo l’indice allargato della Borsa Usa, l’S&P 500, ha guadagnato quasi l’1% (e il Nasdaq ha fatto ancora meglio). Sui mercati del reddito fisso nel medesimo arco dii tempo, i Treasuries Usa hanno garantito ritorni da investimento dii circa mezzo punto percentuale.

Gave è convinto che il periodo “facile” per gli investitori che si è protratto da metà 2016 alla fine del 2017 è con ogni probabilità finito. La volatilità è tornata con forza a farsi sentire a febbraio di quest’anno e lo scenario Riccioli d’Oro dell’economia non potrà continuare ancora a lungo.

Pertanto, Gave dice che “il mio consiglio rimane quello di focalizzarsi sui bond asiatici di alta qualità, mentre le scelte sull’azionario dovrebbero essere fatte in base al merito e non alla posizione geografica”.