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Borsa Milano euforica: Ftse Mib +2% nel giorno della Bce

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NEW YORK (WSI) – Chiusura in netto rialzo per Piazza Affari, dopo che Mario Draghi, numero uno della Bce, ha confermato le politiche espansive che prevedono tra le altre cose tassi bassi per un periodo prolungato. Volatile l’euro (vedi grafico sotto). L’indice Ftse Mib ha infatti chiuso gli scambi con un progresso del 2,04%, a 16.818 punti e il Ftse All Share ha guadagnato l’1,89%, a quota 17.835. Il differenziale di rendimento tra bond decennali italiani e tedeschi in chiusura è ai minimi di seduta in area 270 pb dopo un allargamento stamane fin verso 280 pb e dai 274 della chiusura di ieri. In discesa il tasso sul dieci anni italiano, al 4,36%, dal 4,42% dell’ultima chiusura.

La Borsa di Milano è sostenuta dai bancari e dal buon andamento di alcuni titoli sulla scia delle trimestrali. Viaggiano in rialzo Fondiaria-Sai, le Popolari. Tra i peggiori si segnalano Finmeccanica e Generali. Comprate le azioni Mediaset nel giorno della sentenza della Cassazione nel processo sui diritti tv, nel quale il leader del PdL Silvio Berlusconi è accusato di frode fiscale.

Bene anche il resto d’Europa con il DAX 30 di Francoforte, il CAC 40 di Parigi e il FT-SE 100 100 di Londra, con questi ultimi favoriti dal balzo di Lloyd e Societe Generale in coda a conti trimestrali incoraggianti. Le Borse asiatiche, da parte loro, hanno ridotto le perdite settimanali. Ieri Wall Street si è resa protagonista di una seduta contrastata, ma ha realizzato il miglior luglio dal 2010.

I mercati azionari sono favoriti dalle prospettive in miglioramento per l’attività manifatturiera cinese, salita più del previsto in luglio. A Pechino l’indice di riferimento dell’industria, il Pmi, ha battuto le stime.

Anche il Pmi in Italia dà segnali di miglioramento crescendo per la prima volta in due anni. L’indice dell’attività manifatturiera nell’Eurozona è salito a luglio a 50,3 punti, lo riportano i trader. Si tratta del top dei 2 anni. L’indice Pmi e’ diffuso da Reuters.

Nonostante i risultati macro indichino che la ripresa è in atto negli Usa, Federal Reserve non ha ridotto le misure di rilancio. Il Pil è cresciuto più del previsto nello scorso trimestre (+1,7%).

Al termine del direttivo la banca centrale ha annunciato di voler continuare le politiche straordinarie di allentamento monetario, che prevedono l’acquisto di titoli di Stato per 85 miliardi di dollari al mese.

In ambito societario europeo, il gruppo Generali ha chiuso il primo semestre 2013 con un utile netto in crescita del 28,4% a oltre un miliardo di euro (1,081 mld), registrando così “il miglior semestre degli ultimi 5 anni”, si legge nella nota.

Dal canto suo Eni ha chiuso il secondo trimestre con un utile operativo rettificato pari a 1,95 miliardi di euro (-51% su base annuale), inclusa la contabilizzazione della perdita di Saipem. Utile netto rettificato a 580 milioni, Utile netto a 280 milioni (+76%), Cash Flow a 1,95 miliardi. Nel primo semestre utile operativo rettificato a 5,66 miliardi (-43,2%), Utile netto rettificato a 1,96 miliardi, Utile netto di 1,82 miliardi, Cash Flow a 4,75 miliardi.

Rimbalzano i mercati giapponesi, con Panasonic che fa un rialzo del 5,5% dopo che il gruppo di elettronica al consumo numero uno del paese ha registrato utili migliori del previsto. La Borsa di Tokyo chiude in netto rialzo (+3,7%).

Di tutt’altro tenore la prova di Commonwealth Bank of Australia, l’azienda creditizia maggiore della nazione, che perde l’1,2%. Le banche del paese hanno pagato la notizia secondo la quale il governo imporrà una nuova tassa sui titoli del settore.

L’indice della regione Asia Pacifico MSCI è avanzato di un punto percentuale, con tutti e 10 i settori principali in territorio positivo. Tre titoli su quattro quotati nel paniere guadagnano terreno. Nel mese il rialzo è stato del 2,1%, mentre in settimana si va verso una perdita dell’1,4%.

Nel mercato l’idea diffusa è che l’economia cinese, la seconda maggior al mondo, rallenterà ma non si schianterà.

BTP – Avvio di giornata stabile per lo spread tra btp italiani e bund tedesco che oscilla intorno a quota 274 punti, l’1% sotto il livello toccato ieri a fine giornata. Il rendimento del titolo decennale e’al 4,37% (-0,64%).

PIAZZA AFFARI – Eni sale dell’1% dopo semestrale. Positiva anche Generali dopo i conti. Finmeccanica cede invece l’1,9% sulla scia dei risultati diffusi ieri sera a borsa chiusa. Un broker, interpellato da Reuters, mette in evidenza la debolezza dell’order intake e ritiene che la relativa guidance sia difficilmente confermabile. Fiat Industrial sale del 2,5% ampliando i guadagni di ieri sulla scia della trimestrale. Buon rialzo anche per MPS.

ALTRI MERCATI – Sul valutario, Euro prosegue in lieve calo dopo la conferenza stampa di Draghi. La moneta unica viene scambiata a 1,3273 dollari (1,3302 ieri alla chiusura di Wall street). L’euro guadagna invece terreno nei confronti della divisa giapponese a 130,78 da 130,49 yen.

Come osservano gli analisti di Fxcm l’euro ha tentato, dapprima una discesa, rimangiata da un tentativo di salita non andato a buon fine, ma ci troviamo ancora all’interno dei punti di maggior attenzione ese non dovessimo assistere al superamento di 1.3170 crediamo che ci si possa considerare fuori pericolo. Il dollaro e’ tornato ad essere acquistato insieme alla salita delle borse americane (che hanno compiuto nuovi massimi), andando a sconvolgere le logiche viste ieri, ma era qualcosa che avremmo potuto aspettarci. Domani i dati sulla disoccupazione americana, attenzione a potenziali sorprese in positivo, che potrebbero essere supportive per borse e dollaro.

All’interno della sfera delle commodities, il petrolio scambia in rialzo di mezzo punto percentuale a 105,55 dollari al barile. Oro positivo a 1.318 dollari l’oncia (+0,38%).

ANALISI DI MPS CAPITAL SERVICES

Tassi & Congiuntura: in area Euro la mattina inizia con un calo dei tassi dei bond governativi sulla scia di un andamento analogo dei Treasury Usa di ieri sera dopo la chiusura dei mercati europei. Lo spread Italia-Germania è in rialzo sopra quota 275pb per effetto di un calo dei tassi decennali tedeschi maggiore di quelli italiani. In attesa della riunione della BCE di oggi, proseguono le discussioni relative ad un’eventuale pubblicazione dei verbali della riunione sulla scia di come già stanno facendo la Fed, la BoE e la BoJ. In un’intervista al quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, il presidente Draghi si è mostrato favorevole, considerandolo un “passo necessario”. Anche il membro tedesco Weidmann è favorevole a tale eventualità. In ambito di politica monetaria, oggi non sono attese modifiche sostanziali da parte della BCE alla luce del recente miglioramento dei dati macro anticipatori in area Euro che lasciano prevedere un recupero graduale dell’economia europea nella parte finale dell’anno.

Oggi è in programma anche la riunione della BoE con il consenso di Bloomberg che prevede il tasso di riferimento e l’ammontare di bond acquistati mantenuti invariati. Non è ancora certo se la BoE pubblicherà un comunicato stampa sulla falsariga di quello a sorpresa di luglio. Segnaliamo il proseguimento degli acquisti di bond stranieri da parte degli investitori giapponesi in tutte le settimane di luglio. Negli Usa giornata dai due volti. Nella prima parte le buone indicazioni sul mercato del lavoro arrivate dall’indice ADP insieme alle revisioni al rialzo della serie dati sul Pil Usa, hanno dato la percezione di un’economia in miglioramento. In particolare la crescita del Pil nei primi due trimestri è stata ribaltata in termini di andamento: l’attesa di un rallentamento nel secondo trimestre collegata all’impatto dei rialzi delle tasse di inizio anno sono state smentite dal momento che la crescita annualizzata del secondo trimestre (+1,7%) è stata superiore a quella (rivista al ribasso) dei primi tre mesi dell’anno (+1,1%). Inoltre è stata significativamente rivista al rialzo la crescita del Pil 2011 (da 1,8% a 2,5%) e soprattutto del 2012 (da 2,2% a 2,5%).Nella seconda parte della giornata ha invece impattato il comunicato al termine della riunione. Complessivamente non sono stati apportati cambiamenti di rilievo (tra cui l’ipotizzata revisione al ribasso del target sul tasso di disoccupazione) ma in ogni caso il tono del comunicato è apparso più cauto sul fronte crescita. Il tasso di recupero dell’economia è stato infatti definito modesto da moderato. Inoltre è stato sottolineato il rialzo del tasso sui mutui. Infine è stato esplicitato il rischio di una permanenza eccessiva dell’inflazione sotto il target del 2%, fattore quest’ultimo che probabilmente ha contribuito a far rientrare il dissenso del membro Bullard. L’effetto del comunicato è stato quello di rimettere in discussione non tanto la riduzione del piano di acquisti Fed quanto piuttosto il timing della partenza di tale ridimensionamento, prima concentrato prevalentemente nel solo mese di agosto ed ora spostato da alcuni analisti a fine 2013.

Valute: ieri si è assistito ad un deprezzamento del dollaro Usa dopo la pubblicazione del comunicato della Fed con il cambio euro/dollaro che si è portato sui massimi da oltre un mese in prossimità di 1,3350, per poi tornare al di sotto di 1,33 durante la notte. Per oggi l’area di resistenza si colloca presso 1,3350-1,34, mentre il supporto più vicino passa da 1,32. La conferenza stampa di Draghi potrebbe portare volatilità, nel caso in cui Draghi faccia esplicito riferimento al cambio. Si tratta di un’ipotesi non inverosimile visto che, a differenza della riunione di inizio luglio l’euro è più forte verso dollaro (1,29 vs attuale 1,3250 circa). Segnaliamo il deprezzamento di ieri della sterlina, ai minimi da 4 mesi verso euro in attesa della riunione della BoE. La resistenza si colloca in area 0,88. Lieve deprezzamento dello yen durante la notte verso le principali valute sulla scia del rimbalzo marcato della borsa giapponese. L’Euro/yen ha il supporto a 130,40 e la resistenza in area 132,80. Prosegue la debolezza del dollaro australiano penalizzato dal calo dell’indice manifatturiero nel mese di luglio e dalle attese di possibili tagli dei tassi da parte della RBA. Verso dollaro Usa si colloca sui minimi dal settembre 2010. Infine segnaliamo l’apprezzamento dello yuan cinese verso dollaro Usa dopo il Pmi manifatturiero ufficiale di luglio che, a sorpresa, è rimasto al di sopra di area 50, segnalando un’accelerazione del settore, mentre il consenso era di una contrazione. Resta invece sotto soglia 50 quello calcolato da HSBC.

Commodity: in rialzo l’indice generale GSCI ER dell’1% con un rialzo dei principali settori ad eccezione dei metalli preziosi. Il comparto migliore è stato quello dei metalli non ferrosi guidati da nichel (+2,6%) e rame (+2,2%) grazie alla crescita Usa oltre le attese. In recupero il prezzo del petrolio, in particolare il Wti (+1,9%). Il Brent questa mattina si colloca poco al di sotto dei 108$/barile. Rialzi generalizzati tra gli agricoli ad eccezione del caffè arabica (-1,4%). Tra i migliori la soia (+1,8%) ed i cereali.

Azionario: giornata mista ieri per le borse europee nonostante i buoni dati macro in arrivo dagli Usa. L’indice Stoxx 600 ha chiuso praticamente invariato con il comparto alimentare in evidenza, mettendo a segno un rialzo dell’1,4%. Leggermente positivi il settore chimico ed i media, mentre si sono mossi in controtendenza il settore delle risorse base, retail ed auto. Il Ftsemib ha invece chiuso in lieve calo. In evidenza Telecom che ha perso oltre il 6% penalizzata da indiscrezioni di stampa relative ad un possibile aumento di capitale. Gli scambi sono stati comunque piuttosto moderati, per un controvalore intorno a 1,5Mld€. Questa mattina le borse europee sono in rialzo in attesa della riunione della BCE di oggi.

Negli Usa giornata con andamento dicotomico così come accaduto anche per il mercato obbligazionario: rialzo nella prima parte dopo i favorevoli dati macro e successivo ridimensionamento nella seconda parte dopo il comunicato Fed con i listini che hanno chiuso in sostanziale parità. Le indicazioni Fed di una crescita modesta anziché moderata hanno probabilmente indotto gli operatori a prese di profitto giornaliere, in attesa di comprendere meglio quale potrebbe essere la tempistica della riduzione del piano di acquisti. Il mese di luglio si è così chiuso in modo particolarmente favorevole per i listini Usa: Dow Jones +4%, S&P500 +4,9% e Nasdaq +6,6%.

Tra i settori maggiormente penalizzati ieri figura ancora una volta quello delle telecomunicazioni che ha perso oltre l’1%. Da segnalare che Facebook ieri è tornata per la prima volta sopra il prezzo Ipo di 38$. Sul fronte emergente sesto calo consecutivo per l’indice MSCI EM (-0,6%) con l’indice brasiliano che ha perso lo 0,7%. In calo dell’1,4% l’indice turco penalizzato dal settore bancario. Questa mattina si sta invece assistendo ad un recupero delle borse emergenti dell’est Europa sulla scia del rialzo della borsa cinese favorita dal Pmi manifatturiero di luglio risultato molto migliore delle attese, oltre all’impegno emerso dal comitato del partito comunista a consentire una crescita stabile e ad uno sviluppo sostenibile del comparto immobiliare. L’indice Shanghai composite ha chiuso in rialzo dell’1,8%. In forte rialzo il listino giapponese con l’indice Nikkei che è salito del 2,5%.

INFORMAZIONI STAMPA SUI TITOLI

ASSICURAZIONI GENERALI – La società archivia i primi sei mesi dell’anno con un utile netto in crescita del 28,4% a 1Mld€ circa rispetto al primo semestre 2012 (miglior performance semestrale degli ultimi cinque anni). Il risultato operativo è di 2,4Mld€ circa (+ 5,3% da un anno fa) e il debito finanziario si è ridotto di 500Mln€, ora a quota 12,7Mld€.

AUTOGRILL – La società ha archiviato i primi sei mesi dell’anno con un utile netto di 4,3Mln€, in calo rispetto agli 11,9Mln€ dell’analogo periodo del 2012. Le attività del Travel&Duty Free (destinate alla scissione) evidenziano una crescita dei ricavi a 922,9Mln€ dai 905,1Mln€ di un anno prima, mentre i ricavi del Food&Beverage si sono attestati a 1,84Mld€, stabili rispetto agli 1,86Mld€ del 2012.

ENEL – La controllata spagnola Endesa ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 1,1Mld€ circa, in calo del2,8% rispetto all’analogo periodo del 2012. L’Ebitda, in crescita dell’1%, è pari a 3,6Mld€. A fine giugno, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 7Mld€.

ENEL GREEN POWER – La controllata di Enel chiude il primo semestre con un utile netto in crescita del 21,7% a 269Mln€ rispetto ai 221Mln€ archiviati nello stesso periodo del 2012. Simile andamento per i ricavi, in aumento del 22,3% a 1,5Mld€ circa da un anno fa. L’Ebitda è pari a 972Mln€ dai precedenti 803Mln€ (+21%) e l’indebitamento finanziario netto è di 5,7Mld€ circa dai 4,6Mld€ di fine 2012..

ENI – La società chiude il primo semestre con un utile netto in calo del 51% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ora pari a 1,8Mld€ euro circa. Al contrario, nel secondo trimestre l’utile netto è cresciuto a 275Mln€ rispetto ai 227Mln€ dell’analogo periodo del 2012. Secondo la società, l’utile riflette la perdurante debolezza della domanda di gas, carburanti e prodotti chimici e le criticità commerciali e operative di Saipem. La guidance per il 2013 è abbassata.

FIAT INDUSTRIAL – La società chiude il secondo trimestre con ricavi e utile netto in crescita, rispettivamente del 3,1% (+5,4% a cambi costanti) e del 30,7%. Il ricavo, grazie alla crescita dei business delle macchine per l’agricoltura e dei motori, è pari a 6,8Mld€, mentre l’utile netto è di 328Mln€, che supera le attese di 290Mln. Nel trimestre, L’indebitamento netto industriale si è ridotto di 263Mln€ a 2.3Mld€ circa. Confermata la guidance al 2013 con ricavi attesi in crescita tra il 3% e il 4%.

INTESA SANPAOLO – Banca Fideuram ha archiviato i primi sei mesi dell’anno con un utile netto consolidato di 161,7Mln€, in crescita del 74% circa rispetto al primo semestre 2012.

SNAM – La società chiude il primo semestre con un utile netto a 462Mln€, in calo del 9,1% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Nel secondo trimestre l’utile netto si riduce del 6% annuo a 220Mln€. Al contrario, nel primo semestre 2013 i ricavi crescono del 3,4% a 1,8Mld€ circa rispetto ad un anno fa e l’Ebitda sale del 2,8% a 1,4Mld€ circa.

VOLKSWAGEN – La casa automobilistica chiude il semestre con un utile netto di 4,8Mld€, in calo del 46% rispetto ad un anno fa. Al contrario, nei primi sei mesi dell’anno, il ricavo è di 99Mld€ circa, in crescita del 3,5% rispetto all’analogo periodo del 2012. L’Ebit si è ridotto dell’11,6% a 5,8Mld rispetto al primo semestre 2012.