MILANO (WSI) – È un’altra seduta decisamente brutta per i mercati azionari europei tramortiti dal calo del petrolio e dalla svalutazione dello yuan. Il 2016 parte decisamente sotto il peggiore degli auspici per le Borse: è la terza seduta su quattro in forte ribasso nella prima settimana dell’anno. Il listino italiano Ftse MIB a un certo punto ha bucato anche i 20.000 punti prima di dimezzare le perdite sul finale e chiudere in calo di più dell’1%. Shanghai (-7,3%) e Shenzen (-8,3%) sono state sospese per eccesso di ribassi. Tokyo ha perso il 2,3% a 17.767 punti, mentre Seul ha ceduto l’1,1%.
Le perdite sono molto pesanti per i principali indici borsistici di tutta Europa. Londra e Francoforte accusano ribassi superiori ai due punti percentuali. Nel primo pomeriggio sono stati pubblicati dati macroeconomici in Usa poco convincenti, a partire dalle nuove richieste di sussidi di disoccupazione. Venerdì sarà la volta dell’atteso rapporto governativo sull’occupazione. Sul valutario si segnala il minimo di cinque anni toccato dalla sterlina nei confronti del dollaro.
A pesare è il nuovo crollo dei listini asiatici e i verbali della Federal Reserve, che mostano come alcuni membri del board di politica monetaria non volevano alzare subito i tassi a dicembre, sintomo che la fiducia della banca centrale nell’economia non è poi così grande. Il contagio si dipana dagli Stati Uniti all’Asia, complice la decisione delle autorità cinesi di svalutare ulteriormente lo yuan. È la prova che Pechino ha perso il controllo della situazione.
Le preoccupazioni per una sovrapproduzione e i timori di una situazione economica peggiore del previsto in Cina mandano ko il petrolio, le cui quotazioni – già in calo nei giorni scorsi – cedono ulteriormente terreno. Il future sul greggio Wti è in netto ribasso: la soglia dei 30 dollari non è più così lontana.
Il tutto mentre gli investitori devono fare i conti con le rinnovate tensioni geopolitiche: se da domenica l’Arabia Saudita ha tagliato le relazioni diplomatiche con l’Iran, da ieri il mondo intero si trova a far fronte anche alla minaccia della Corea del Nord. Pyongyang ha annunciato di aver completato con successo il suo primo test con una bomba all’idrogeno, nettamente piu’ potente di una bomba atomica ordinaria.
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