Seduta tutta concentrata sulla riunione di politica monetaria della Bce, che ha deciso di aumentare la gittata complessiva (da 480 miliardi complessivi a 540 miliardi) e prolungarla di sei mesi, ma la portata di bond da acquistare al mese scenderà a 60 miliardi da 80 miliardi di euro. Le previsioni di analisti e le voci di mercato sulla misura, in particolare dopo la sconfitta del governo italiano nel referendum costituzionale che mette a rischio i piani di rafforzamento di capitale di otto istituti di credito italiani, erano per un prolungamento di sei mesi senza potenziamento. I parametri del bazooka sono stati cambiati, permettendo per esempio di comprare bond che rendono anche meno del tasso di deposito (-0,4%) e che hanno una scadenza di un anno, per dare maggiore flessibilità all’istituto.
A Piazza Affari le protagoniste in positivo sono ancora le banche dopo che ieri l’indice settoriale dei bancari ha concluso gli scambi a +4,3%. A sostenere la performance del settore sono le notizie sul proseguimento del Quantitative Easing da marzo a dicembre 2017. I mercati credevano fin da stamattina nelle previsioni degli analisti e indiscrezioni dei media secondo cui il board della Bce capitanato da Mario Draghi avrebbe allungato il programma. Anche se il direttorio e Draghi, che rende note oggi anche le stime su Pil e inflazione, non hanno mai parlato espressamente di tapering, l’idea di arrivare a una sorta di irrigidimento monetario nel 2017 ha fatto schizzare al rialzo i tassi sui bond europei.
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Solo il settore dei petroliferi scambia in rosso, con tlc e risorse di base che sono i più richiesti in apertura di contrattazioni. Non è una sorpresa, dal momento che i prezzi del petrolio sono calati questa settimana dell’1,75-2,75%.
Piazza Affari sale ancora dopo il balzo superiore ai due punti percentuali registrato ieri. L’Italia, socio della banca con il 4% del capitale, ha chiesto alle autorità europee tempo fino al 20 gennaio per completare l’operazione di aumento di capitale di Mps da 5 miliardi di euro. Il listino Ftse MIB guadagna lo 0,27% a 18.179 punti.
La riunione della Bce di oggi è la più importante degli ultimi mesi. I tempi e le modalità del piano di allentamento monetario straordinario verranno probabilmente rivisti e verranno anche rese note le nuove stime su inflazione e Pil per l’area euro.
La maggior parte degli economisti interpellati da Reuters si aspetta che il programma di acquisto di titoli di Stato e corporate bond venga esteso di sei mesi, fino a settembre 2017, ma che l’entità dei titoli acquistati rimanga invariata a 80 miliardi di euro al mese. La Bce potrebbe anche cambiare le regole del QE per ammorbidirle. Una decisione del genere farebbe infuriare però i falchi del board, ampliando le divisioni interne.
Novità dal settore petrolifero: anche dopo l’accordo con l’Opec, il governo russo ha detto di non avere alcuna autorità per ordinare alle società petrolifere del paese di tagliare la produzione di barili di greggio. Nel fine settimane i rappresentanti di Russia e di altri paesi che non fanno parte del cartello dell’Opec si riuniranno per discutere su come trovare un modo per ridurre la produzione di petrolio.
L’andamento dei future su Wti e Brent per il momento è moderatamente positivo:
Sul valutario l’euro si rafforza +0,4% portandosi poco sotto l’area di 1,080 dollari. L’andamento degli ultimi mesi è decisamente calante e lo si deve anche agli annunci e alle previsioni della Bce: alla riunione di settembre valeva 1,13, a quella di ottobre 1,10. È molto facile che Draghi deluda i mercati.
Quello che rende molto delicato l’appuntamento odierno è che, nel giorno in cui la Bce annuncerà molto probabilmente l’estensione di sei mesi del programma ultra accomodante di quantitative easing, l’attenzione degli investitori è rivolta anche agli eventuali riferimenti che Draghi farà al possibile rallentamento e strategia di uscita dal programma per l’anno prossimo (tapering).
A Wall Street l’avvio di seduta dovrebbe essere contrastato ma molto dipenderà chiaramente da quello che dirà e deciderà di fare Mario Draghi durante la conferenza stampa delle 14.30. Le contrattazioni della Borsa americana prendono il via alle 15.30 italiane.
Sebbene i rialzi siano contenuti, per le Borse europee si tratta comunque della striscia positiva più lunga degli ultimi due mesi. Draghi ha già preannunciato che la Bce potrebbe agire su mole e durata del programma di acquisto di titoli di Stato e bond societari.
Il mercato nutre grandi aspettative per la riunione e conferenza stampa odierna e rischia per questo di rimanere deluso, secondo gli analisti di Societe Generale. Il Dax di Francoforte ha oltrepassato i 18000 punti per la prima volta quest’anno. Cac francese e Ftse MIB sono entrati a dicembre in una fase di mercato toro.
Sul valutario l’euro si è rafforzato +0,4% portandosi vicino all’area di 1,080 dollari, poi superata. Sono i massimi di tre settimane. L’andamento degli ultimi mesi è decisamente calante e lo si deve anche agli annunci e alle previsioni della Bce: alla riunione di settembre valeva 1,13, a quella di ottobre 1,10. È molto facile che Draghi deluda i mercati.
Quello che rende molto delicato l’appuntamento odierno è che, nel giorno in cui la Bce annuncerà molto probabilmente l’estensione di sei mesi del programma ultra accomodante di quantitative easing, l’attenzione degli investitori è rivolta anche agli eventuali riferimenti che Draghi farà al possibile rallentamento e strategia di uscita dal programma per l’anno prossimo (tapering).
Sul valutario l’euro si è rafforzato +0,4% portandosi vicino all’area di 1,080 dollari, poi superata. Sono i massimi di tre settimane. L’andamento degli ultimi mesi è decisamente calante e lo si deve anche agli annunci e alle previsioni della Bce: alla riunione di settembre valeva $1,13, a quella di ottobre $1,10. È molto facile che Draghi finisca però per deludere i mercati.
Quello che rende molto delicato l’appuntamento odierno è che, nel giorno in cui la Bce annuncerà molto probabilmente l’estensione di sei mesi del programma ultra accomodante di quantitative easing, l’attenzione degli investitori è rivolta anche agli eventuali riferimenti che Draghi farà al possibile rallentamento e strategia di uscita dal programma per l’anno prossimo (tapering).
Secondo gli analisti di mercato di OANDA, è importante che la Bce dia un messaggio chiaro sulla volontà di condurre politiche sempre molto accomodanti. Sia che si tratti di aumentare la percentuale di singoli di titoli da comprare (dal 33% al 50% per esempio), sia che si tratti di comprare bond che rendono anche meno del -0,4% per poter continuare a includere buona parte dei Bund tedeschi) è importante che la Bce non faccia cenno a una qualsiasi forma di tapering nel prossimo futuro. Se lo facesse “scatenerebbe un rimbalzo dell’euro e dei rendimenti europei”.
Una riduzione dell’entità o della durata del piano in futuro, anche nel 2017, sarebbe interpretata dai mercati come una sconfitta di Draghi nella sua missione di far tornare l’inflazione vicina ma non oltre il target del 2% e nella sua opera di convincimento dei falchi. L’Eurozona ha ancora bisogno di stimoli monetari, pertanto “i mercati risponderebbero in maniera molto negativa” a un accenno a una strategia di uscita dal QE.
Secondo gli analisti di mercato di OANDA, è importante che la Bce dia un messaggio chiaro sulla volontà di condurre politiche sempre molto accomodanti. Sia che si tratti di aumentare la percentuale di singoli di titoli da comprare (dal 33% al 50% per esempio), sia che si tratti di comprare bond che rendono anche meno del -0,4% per poter continuare a includere buona parte dei Bund tedeschi) è importante che la Bce non faccia cenno a una qualsiasi forma di tapering nel prossimo futuro. Se lo facesse “scatenerebbe un rimbalzo dell’euro e dei rendimenti europei”.
Una riduzione dell’entità o della durata del piano in futuro, anche nel 2017, sarebbe interpretata dai mercati come una sconfitta di Draghi nella sua missione di far tornare l’inflazione vicina ma non oltre il target del 2% e nella sua opera di convincimento dei falchi. L’Eurozona ha ancora bisogno di stimoli monetari, pertanto “i mercati risponderebbero in maniera molto negativa” a un eventuale accenno a una strategia di uscita dal QE.
A giudicare dall’andamento dell’euro e dei rendimenti europei sembra che gli investitori vogliano prepararsi anche alla possibilità che Draghi possa deludere in un modo o nell’altro. Anche se la Bce estenderà la durata del piano di allentamento monetario straordinario potrebbe non bastare, questo scenario è già scontato nei prezzi. Serviranno novità anche sulla mole di titoli acquistabili nell’ambito del QE per poter convincere i mercati delle capacità della Bce di sostenere l’economia e ravvivare l’inflazione.
A metà seduta Piazza Affari ci arriva sempre con la testa saldamente sopra la linea della parità. Nonostante i cali di alcune big come Saipem (-3,4%), Tenaris e Leonardo-Finmeccanica, l’azionario italiano è ben intonato in attesa della riunione chiave della Bce, l’evento clou degli ultimi mesi. Aiutano i rialzi delle banche, in particolare delle popolari. Mps accelera ancora dopo il balzo a due cifre di ieri e al momento fa segnare un +6%.
I guadagni dell’azionario europeo si riducono un po’ dopo l’annuncio della Bce. Il piano di QE è stato esteso ma la mole dei bond acquistati al mese verrà ridotta da aprile a dicembre del 2017. Sono inoltre state apportate modifiche tecniche ai parametri del programma di allentamento monetario, ma verranno annunciate da Draghi in conferenza stampa.
Sugli altri mercati, l’euro sale ancora mentre volano i rendimenti dei bond europei: i tassi dei Btp decennali fanno addirittura un balzo di 14-15 punti base. È scattata una pioggia di vendite nel mercato obbligazionario europeo, sintomo del fatto che il mercato interpreta le novità come un avvio al processo di tapering nel 2017.
Sul Forex l’euro si è portato sopra 1,08 dollari immediatamente dopo l’annuncio dell’allungamento del QE ma di una riduzione dell’entità di bond da acquistare a partire da aprile 2017. Chiaramente Draghi può sempre modificare ancora le direttive del piano e i trader sul valutario sembrano essersene resi conto, dal momento che la moneta unica ha perso slancio negli ultimi minuti, scendendo dai massimi di tre settimane portandosi sulla linea di parità.
Sul Forex reazione schizofrenica dell’euro: sopra 1,08 dollari immediatamente dopo l’annuncio dell’allungamento del QE ma di una riduzione dell’entità di bond da acquistare a partire da aprile 2017. Draghi può sempre modificare ancora le direttive del piano e i trader sul valutario sembrano essersene resi conto, dal momento che la moneta unica ha perso slancio negli ultimi minuti, scendendo dai massimi di tre settimane portandosi sulla linea di parità.
Sulle Borse se la reazione immediata dei mercati è stata quella di vendere, gli indici sono comunque rimasti in territorio positivo con Piazza Affari che sale grazie al balzo delle banche. Alcuni titoli degli istituti popolari sono anche stati sospesi per eccesso di rialzi.
Tra le altre modifiche ai parametri del bazooka monetario, Draghi ha annunciato che a partire da gennaio la Bce comprerà anche bond che rendono meno del -0,4% del tasso sui depositi (per poter includere anche i bund per esempio).
La notizia è buona per i Bund, che avevano fatto un balzo di anche 10 punti base dopo la pubblicazione del comunicato sull’estensione della durata del QE ma della riduzione dell’entità di bond acquistabili al mese da aprile a dicembre 2017. Al momento l’euro perde terreno dopo essere balzato sopra 1,08 ai massimi di tre settimane sul dollaro subito dopo l’annuncio della Bce.
Tra le altre modifiche ai parametri del bazooka monetario, Draghi ha annunciato che a partire da gennaio la Bce comprerà anche bond che rendono meno del -0,4% del tasso sui depositi (per poter includere anche i bund per esempio).
La notizia è buona per i Bund, i cui tassi avevano fatto un balzo di anche 10 punti base dopo la pubblicazione del comunicato sull’estensione della durata del QE ma della riduzione dell’entità di bond acquistabili al mese da aprile a dicembre 2017. Al momento l’euro perde terreno dopo essere balzato sopra 1,08 ai massimi di tre settimane sul dollaro subito dopo l’annuncio della Bce. I trader vendono moneta unica sull’idea che il cambiamento alle politiche monetarie è accomodante.
Per la prima volta la Bce ha annunciato le sue previsioni sul 2019 e nemmeno quell’anno verranno raggiunti gli obiettiva di inflazione del 2%: le stime dell’indice dei prezzi al consumo nell’area euro sono state riviste allo 0,2% nel 2016, all’1,3% nel 2017, all’1,5% nel 2018 e all’1,7% l’anno dopo.
Quanto al Pil, la crescita economica (che è stata del +0,3% nel terzo trimestre) sarà dell’1,7% su base annuale (stessa previsione di settembre), dell’1,7% nel 2017 (dato ritoccato al rialzo da +1,6%) e dell’1,6% nel 2018 (dato invariato) e dell’1,6% anche l’anno successivo, il 2019.
Sul Forex reazione schizofrenica dell’euro: sopra 1,08 dollari immediatamente dopo l’annuncio dell’allungamento del QE ma di una riduzione dell’entità di bond da acquistare a partire da aprile 2017. Draghi può sempre modificare ancora le direttive del piano e i trader sul valutario sembrano essersene resi conto, dal momento che la moneta unica ha perso slancio negli ultimi minuti, scendendo dai massimi di tre settimane portandosi sulla linea di parità.
Sempre peggio la prova dell’euro sul dollaro. Come già riportato alle 13.45 la moneta unica si è portata sopra 1,08 dollari immediatamente dopo l’annuncio secondo cui l’allungamento di nove mesi del QE (e non sei come la maggioranza degli analisti prevedeva) sarà accompagnato da una riduzione dell’entità di bond da acquistare a partire da aprile 2017 fino a dicembre. Durante la conferenza stampa successiva alla decisione sui tassi, tuttavia, Draghi ha precisato che verranno acquistati anche bond che rendono meno del -0,4% “se necessario”, e che la Bce può sempre modificare ancora le direttive del piano.
I trader sul valutario sembrano essersi resi conto del fatto che il tapering della manovra espansiva straordinaria (ovvero di una sua effettiva riduzione) è ancora lontano, dal momento che la moneta unica ha perso improvvisamente slancio, girando in picchiata. Prima è scesa dai massimi di tre settimane portandosi sulla linea di parità poi le perdite si sono aggravate e ora l’euro cede lo 0,9% a quota 1,0656 dollari.
Le parole pronunciate da Draghi e in particolare il riferimento all’acquisto anche di Bond che rendono meno del tasso sui depositi (-0,4%) hanno un impatto significativo sull’obbligazionario. I bond europei hanno ridotto le perdite dopo che i tassi sui Btp avevano fatto un balzo di 14-15 punti base e quelli sui Bund di 9 punti base.
La Bce ha allentato ulteriormente le condizioni per i prestiti alle banche dell’area euro. Draghi ha annunciato che la banca centrale accetterà d’ora in avanti anche contanti come collaterale di garanzia nelle sue operazioni di sostegno creditizio Securities Landing.
Da aprile 2015 i titoli comprati nell’ambito del programma di acquisto del settore pubblico sono disponibili per un prestito. L’obiettivo è sostenere la liquidità nel mercato dei bond e pronti contro termine senza compromettere l’attività di mercato tradizionale dei prestiti overnight.
La Bce ha allentato ulteriormente le condizioni per i prestiti alle banche dell’area euro. Draghi ha annunciato che la banca centrale accetterà d’ora in avanti anche contanti come collaterale di garanzia nelle sue operazioni di sostegno creditizio Securities Landing.
La novità favorisce i titoli delle banche con quelle italiane ch fann un balzo del 3-7%. I tre gruppi principali italiani fanno un balzo del 3-7%. Intesa Sanpaolo guadagna il 3,02%, Mps il 7,05% e UniCredit il 3,94%.
Da aprile 2015 i titoli comprati nell’ambito del programma di acquisto del settore pubblico sono disponibili per i prestiti. L’obiettivo è sostenere la liquidità nel mercato dei bond e in quello pronti contro termine senza compromettere l’attività di mercato tradizionale dei prestiti overnight.
Apertura poco ispirata a Wall Street per i principali indici di Borsa dopo che ieri Dow Jones e S&P 500 avevano raggiunto i massimi di tutti i tempi. Il mercato è ormai compiacente m a comunque fa una distinzione tra il tipo di società quotate e settori su cui puntare.
Il Nasdaq ha per esempio guadagnato circa il 4,5% in meno del Dow Jones da inizio anno (+7,71% contro +12,16%).
Apertura poco ispirata a Wall Street per i principali indici di Borsa dopo che ieri Dow Jones e S&P 500 avevano raggiunto i massimi di tutti i tempi. Il mercato è ormai compiacente ma fa comunque una distinzione tra il tipo di società quotate e settori su cui puntare.
Il Nasdaq ha per esempio guadagnato circa il 4,5% in meno del Dow Jones da inizio anno (+7,71% contro +12,16%). Ora le banche Goldman Sachs e JP Morgan avanzano dell’1%.
La Bce ha allentato ulteriormente le condizioni per i prestiti alle banche dell’area euro. Draghi ha annunciato che la banca centrale accetterà d’ora in avanti anche contanti come collaterale di garanzia nelle sue operazioni di sostegno creditizio Securities Lending, una misura che allevierà la mancanza di collaterali idonei per i prestiti nell’area euro.
La novità favorisce i titoli delle banche con quelle italiane ch fann un balzo del 3-7%. I tre gruppi principali italiani fanno un balzo del 3-7%. Intesa Sanpaolo guadagna il 3,02%, Mps il 7,05% e UniCredit il 3,94%.
Da aprile 2015 i titoli comprati nell’ambito del programma di acquisto del settore pubblico sono disponibili per i prestiti. L’obiettivo è sostenere la liquidità nel mercato dei bond e in quello pronti contro termine senza compromettere l’attività di mercato tradizionale dei prestiti overnight.
Tornando all’obbligazionario i rendimenti dei Bund a breve scendono sulla notizia secondo cui la Bce compreraà titoli di Stato e bond societari che rendono meno del -0,4% è un favore alla Germania, perché significa che il QE potrà includere anche i bond tedeschi. Sul secondario la curva dei rendimenti si irripidisce: il gap tra il 5 anni e il 30 anni è sui massimi in otto anni. In pratica i Bund a breve salgono (sono comprati) mentre quelli a lunga scadenza scendono (sono venduti), registrando un balzo dei tassi.
L’azionario si rafforza con i trader che vedono di buon occhio l’estensione di nove mesi della durata del QE e l’idea che la Bce possa comprare anche bond che rendono meno del -0,4%. Il calo dell’euro, -1% a 1,0634 dollari, sta poi favorendo i gruppi esportatori europei.
Il Dax tedesco ha toccato i massimi di un anno, sopra 11mila punti, una soglia già testata ma che è stata veramente superata per la prima volta da dicembre 2015. Anche il CAC francese, che insieme al Ftse MIB è entrato in fase di mercato toro dal primo dicembre, scambia sui livelli più alti di un anno.
A Wall Street, Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq hanno tutti raggiunto i massimi di sempre dopo un avvio stentato.
In pratica Draghi è riuscito nell’impresa di fare il primo passo verso il tapering, ovvero la riduzione della portata del bazooka monetario, senza dirlo espressamente e anzi dando l’idea di allungare le misure accomodanti.
Sui mercati le novità sul QE non hanno pertanto provocato scossoni sui mercati. Anzi, per come è stato varato e spiegato dal presidente della Bce il piano, non c’è stato il balzo dei rendimenti dei bond drastico che si poteva temere quando alle 13.45 si è saputo che i bond acquistati nell’ambito del programma straordinario sarebbero scesi da aprile a dicembre a quota 60 miliardi di euro al mese da 80 miliardi.
Risultato: l’azionario è salito con forza, in particolare i titoli di banche e assicurazioni, mentre l’euro si è indebolito, favorendo i gruppi esportatori.
Secondo gli analisti di Union Investment la mossa di Draghi è stata molto intelligente. “Abbassare il volume di acquisti, abbandonando il limite del -0,4% e ampliare il raggio di azione degli acquisti di bond dovrebbe portare a un irripidimento della curva dei rendimenti, con la parte breve della curva che dovrebbe continuare a salire”.
È proprio quello che sta succedendo sui mercati, dove il rendimento del Btp decennale scambia al 2%, mentre i bund a breve termine corrono ampliando il gap tra i 5 anni e i 30 anni ai massimi in otto anni.
Le modifiche al piano sono in sintesi positive per l’azionario – specialmente bancari, assicurativi e gruppi esportatori – mentre sono “negative per i tassi obbligazionari ma non poi così tanto”, dice Frank Engels, a capo della divisione di reddito fisso del broker con sede a Francoforte e braccio degli investimenti del gruppo DZ Bank.
Forte calo dell’euro, che accelera ulteriormente al ribasso dopo le novità presentate dalla Bce.

Poco mosso il trend dei mercati azionari Usa.

I settori migliori e peggiori in Europa.


I forti acquisti sulle banche hanno sostenuto i principali listini azionari europei. Rally dell’indice Ftse Mib, che sale di oltre +1,7%.


Avvio in sordina per le principali Borse europee con il Dax di Francoforte che è il mercato più ispirato in attesa di conoscere i piani della Bce.
