Referendum Costituzionale

L’autunno 2016 per il Governo Italiano si preannuncia molto caldo: dopo la Legge di Stabilità 2017 di Settembre infatti, il Presidente del Consiglio Renzi dovrà affrontare il Referendum Costituzionale previsto per il 4 Dicembre pv.

La scelta della data è stata fortemente influenzata da quanto accaduto in Gran Bretagna con la consultazione sulla Brexit e relativo, per molti sconvolgente, risultato.

A prescindere da quello che sarà poi il giorno del voto, il quesito referendario ha l’obiettivo di confermare o respingere la cosiddetta riforma Renzi-Boschi, approvata dal Parlamento lo scorso 12 Aprile 2016.

Il ricorso allo strumento di un Referendum Costituzionale si è reso necessario in quanto il Governo non ha raggiunto una maggioranza pari ad almeno i due terzi dei componenti di ciascuna ala del Parlamento, Camera e Senato, su proposte che vanno a modificare la nostra Costituzione quali: eliminazione del bicameralismo paritario, riduzione numero parlamentari, riduzione dei costi di funzionamento delle istituzioni, soppressione del CNEL e revisione del titolo V della parte II della Costituzione.

In questi casi, l’articolo 138 della Costituzione stessa prevede che il provvedimento approvato non possa essere promulgato ed è necessario un referendum confermativo che, a differenza di altre forme referendarie, non prevede quorum perché il risultato sia valido ma, perché la riforma entri in vigore, basterà che il numero dei SÌ sia superiore al numero dei NO.

Per la storia della Repubblica Italiana si tratterà della terza consultazione referendaria di tipo costituzionale, dopo quella del 2001 (vittoria del SÌ con un’affluenza al voto del 34%) e quella del 2006 (vittoria del NO con il 52,5% degli aventi diritto al voto).

Cosa prevede la riforma per la quale saremo chiamati a votare, le indicazioni di partito e i sondaggi, perché un Referendum può avere un impatto molto importate sulla vita del Governo Renzi: notizie e approfondimenti su Wall Street Italia.