Asta pre-referendum: tassi Bot in crescita, spread orbita attorno a 190
Giornata di aste a pochi giorni dal referendum costituzionale. In un clima di alta tensione sui mercati che vede i titoli bancari di Piazza Affari nuovamente tramortiti dalle vendite, il Tesoro riesce a collacare tutti i sei miliardi di euro di Bot con scadenza a sei mesi, a fronte di rendimenti in crescita.
I tassi dei titoli del debito pubblico rimangono sempre negativi, ma avanzano dal minimo storico testato nell’ultimo collocamento di ottobre, pari a -0,295%, a -0,199%.
Sale il rapporto bid-to-cover, da 1,60 precedente a 1,69, sulla scia di una domanda che risulta pari a 10,163 miliardi di euro con un rapporto di copertura in rialzo a 1,69 da 1,60 precedente.
In un contesto in cui continuano le previsioni, a volte anche apocalittiche, sul futuro delle banche italiane e dell’Italia stessa – come nel caso dell’alert lanciato dal Financial Times – e mentre sull’ indice Ftse Mib di Piazza Affari il titolo MPS buca al ribasso anche la soglia di 17 euro, con una perdita superiore a -15% – osservato speciale rimane anche lo spread.
Risalito attorno a quota 190 punti, il differenziale tra rendimenti decennali dei BTP e dei Bund tedeschi sale dello 0,88% a 186,62 punti, a fronte di tassi sui BTP decennali che scendono dello 0,92% al 2,07% e i rendimenti sui Bund tedeschi che riportano una perdita superiore, di quasi -15%, allo 0,20%.
Breaking news
Piazza Affari tiene sopra la parità nonostante le vendite in Europa. In calo Eni dopo la cessione di una quota da parte del Mef
L’azienda globale di media e intrattenimento Warner Bros Discovery ha registrato un calo dell’1,95%. La performance settimanale del titolo segue l’andamento del Nasdaq 100, indicando che il suo movimento è più influenzato dal mercato generale che da eventi specifici dell’azienda. Previsioni indicano una possibile ulteriore discesa verso il supporto a 7,823 USD.
Wall Street inizia la giornata con un’apertura stabile, dopo aver raggiunto nuovi record con l’indice S&P 500. I prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati meno del previsto, ma i prezzi all’importazione mostrano segnali di pressione inflazionistica.
Johnson & Johnson ha annunciato l’acquisto della società di biotecnologia Proteologix per 850 milioni di dollari, con l’obiettivo di potenziare il suo portafoglio dermatologico. L’accordo include farmaci candidati per la dermatite atopica e l’asma, con completamento previsto a metà 2024.