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Borse, tassi sempre più in alto. Fed: il dado è tratto

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Wall Street frena dopo i record degli ultimi giorni e l’azionario globale si prende una pausa per rifiatare in un contesto confuso e incerto per gli Stati Uniti e l’Europa. I futures sui fed fund scommettono su un rialzo dei tassi da parte della Fed, nel prossimo meeting di dicembre, con una probabilità del 100%. Gli acquisti sull’azionario (nonostante in Europa la seduta sia senza infamia e senza lode) si riflettono sulla performance dell’MSCI All-Country World Index, indice di riferimento dell’azionario globale, che incassa il suo terzo giorno di guadagni.

Nel frattempo le speculazioni continuano a mettere sotto pressione il mercato obbligazionario, in particolare quello dei bond sovrani, a livello globale. Boom per i rendimenti dei bond asiatici, con i titoli di stato a scadenza decennale della Nuova Zelanda che sono balzati al 3,13% e quelli sui bond australiani in rialzo al 2,71%. Con la borsa di Tokyo chiusa per la festività del Labor Thanksgiving Day, il trading dei Treasuries Usa è stato rimandato all’avvio delle contrattazioni in Europa. I tassi sui Treasuries a 10 anni viaggiano attorno al 2,31%, dopo il rally di 46 punti base segnato dal giorno della vittoria di Donald Trump alle elezioni Usa.

Tra le materie prime, il petrolio rimane osservato speciale, in attesa del prossimo meeting dell’Opec che si svolgerà la prossima settimana a Vienna. Oggi il risultato è buono sul finale di seduta, grazie ai dati sulle scorte e alle dichiarazioni concilianti dell’Iran. Da qualche seduta prevale l’ottimismo sulla capacità dei paesi del cartello di giungere a un accordo per il taglio della produzione. Oggi le quotazioni hanno ridotto i cali nel pomeriggio e cercheranno di evitare il primo calo giornaliero in quattro sedute.

Sul forex proseguono gli smobilizzi sulle valute dei paesi emergenti: il ringgit malesiano, in particolare, riporta la fase ribassista più duratura nei confronti del dollaro dal dicembre del 2013. Nelle contrattazioni offshore lo yuan cinese scende a minimi record, a 6,9222 contro il dollaro.

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