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Yellen critica Trump e il mercato azionario si indebolisce

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Pur non nominandolo mai nel suo intervento l’ex presidente della Federal Reserve ha criticato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sottolineando che “politicizzare le politiche della Fed rischia di compromettere la credibilità dell’istituto”.

“Non è auspicabile che un presidente faccia commenti sulle politiche della Fed”, ha dichiarato Janet Yellen durante una conferenza organizzata dalla Mortgage Bankers Association a Washington.

Secondo Yellen, che alla fine del suo mandato è stata sostituita da Jerome Powell da Trump, la crescita del 3% è un dato “eccezionale” ma che “non può durare“.

L’inversione della curva dei rendimenti dei Treasuries Usa è stato un segnale attendibile di recessione in passato, secondo l’ex banchiere centrale ma questa volta le cose potrebbero andare diversamente, perché la situazione è differente.

Yellen, che non è di certo stato un presidente riconosciuto per l’atteggiamento da ‘falco’ durante il suo mandato, ha lanciato un appello alla Federal Reserve perché imponga tassi di interesse allineati con valori neutrali e perché stabilizzi il mercato del lavoro.

I mercati azionari Usa si sono indeboliti in seguito ai suoi commenti.

In realtà di fattori negativi capaci di innervosire i mercati ce ne sono parecchi altri. Il nulla di fatto nei colloqui sulla Brexit, la scomparsa del giornalista saudita dissidente Jamal Khashoggi, il crollo della CSU nelle elezioni della Baviera, l’impasse sul piano di bilancio italiano e l’allarme lanciato da Fmi e Banca Mondiale sulla fragilità dell’economia globale. Tutti questi elementi combinati insieme “mettono a disagio i mercati”, secondo lo strategist di Societe Generale per il valutario Kit Juckes.

Trump ha minacciato di imporre nuovi dazi contro la Cina e questo ha accelerato i ribassi della Borsa del paese con Shanghai che ha perso circa l’1,5% ai minimi da novembre 2014: le perdite accumulate sono pari a $3000 miliardi. A pesare non sono soltanto le tensioni commerciali ma anche le ultime cifre macro, che evidenziano un indebolimento della domanda interna.