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Venezuela choc, oppositore Guaidó si proclama leader: Usa lo riconoscono

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Juan Guaidó, presidente del parlamento venezuelano e uno dei principali oppositori del leader Nicolàs Maduro, si è autoproclamato presidente e ha prestato giuramento mercoledì 23 gennaio: il presidente Usa Donald Trump, Justin Trudeau del Canada e altri capi di stato sudamericani e centroamericani – come quelli di Brasile, Argentina, Paraguay, Colombia, Cile, Perù, Ecuador, Guatemala e Costa Rica – l’hanno riconosciuto ufficialmente come presidente ad interim.

In difesa di Maduro si sono schierati invece Russia, Turchia, Messico, Bolivia e Cuba. Il Cremlino, in particolare, sostiene il regime sempre più isolato di Maduro. Armi, petrolio, fiumi di rubli e lo spettro nucleare, per Vladimir Putin quella del Venezuela resta una scommessa rischiosa, ma Mosca è pronta a tutto pur di ridurre l’influenza di Washington nella regione.

Davanti a una folla numerosa, composta da decine di migliaia di suoi sostenitori a Caracas, la capitale del Venezuela, Guaidó – politico di idee liberali e social democratiche – ha prestato giuramento auto definendosi il “presidente in carica” del paese.

“Prometto di assumere formalmente le competenze dell’esecutivo nazionale come presidente in carica del Venzuela – ha dichiarato con tono trionfale l’ingegnere 35enne dall’alto di una tribuna – per arrivare a formare un governo di transizione e ottenere delle elezioni libere” nel paese in profonda crisi economica

Un quasi sconosciuto nel panorama politico fino a qualche mese fa, Guaidó fa parte del partito Volontà popolare (VP). Il 5 gennaio è diventato il più giovane presidente del Parlamento e da quel momento si è imposto come principale avversario del capo di stato venezuelano.

Per sedare le manifestazioni violente, la polizia ha lanciato gas lacrimogeni sulla folla. Diversi veicoli sono stati incendiati durante le proteste di migliaia di persone che sono scese in strada per chiedere a Maduro di dimettersi. Rivolgendosi ai suoi sostenitori, Maduro ha annunciato che i diplomatici Usa hanno 72 ore per lasciare il paese. Il rischio è che scoppi una guerra civile.

Venezuela: chi è Juan Guaidó

Dotato di spiccate doti oratorie, il presidente dell’Assemblea Nazionale è riuscito in poco tempo a mobilitare e radunare gli avversari del presidente – fino a quel momento divisi e indeboliti. “È un bambino che gioca a fare il politico”, lo ha criticato Nicolàs Maduro, che ha preso il posto di Hugo Chavez dopo la sua scomparsa.

La Corte Suprema del Venezuela, il tribunale con la carica più importante del paese e composto da un gruppo di fedeli al regime, ha ordinato che venga avviata un’inchiesta penale contro i membri del parlamento, accusati di ammutinamento e di usurpare le prerogative del presidente.

Si è parlato di un colpo di stato, il secondo nel giro di 17 anni in Venezuela, dopo quello – anch’esso fallito – della borghesia contro Chavez nel 2002. Il Venezuela è una nazione ricca di risorse petrolifere, ma generalmente povera, in preda a un’inflazione astronomica e a una recessione tra le più violente degli ultimi decenni. Dal 2012 al 2017 la discesa del PIL dai massimi è stata del -37% secondo i calcoli del Fondo Monetario Internazionale (FMI).

In soli due anni l’iperinflazione ha raggiunto il 1.800.000% e per il 2018 la stima è di una contrazione del PIL del 15%, il secondo dato peggiore al mondo dopo la piccola isola caraibica di Dominica. La riunione annuale del 2018 dell’FMI collocava il Venezuela in un gruppo a sé stante: soltanto nove Stati, la maggior parte dei quali in guerra, hanno vissuto nel 21esimo secolo una depressione paragonabile a quella della nazione sudamericana.

Juan Guaido, un presidente che "gioca a fare il politico" secondo Nicolas Maduro
(FEDERICO PARRA/AFP/Getty Images) L’ingegnere 35enne Juan Guaido è un “bambino che “gioca a fare il politico” secondo il presidente del Venezuela Nicolas Maduro