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Che volesse rafforzare il mercato delle criptovalute non è mai stato un mistero. Anzi, ne aveva fatto uno dei punti chiave della sua campagna elettorale. Ma Donald Trump è andato oltre. A due giorni del suo insediamento alla Casa Bianca, in calendario oggi 20 gennaio, il neo presidente Usa ha lanciato la sua criptovaluta. L’annuncio ufficiale, avvenuto attraverso i profili ufficiali di Trump su Truth Social e X, ha generato un grande interesse tra gli investitori e gli appassionati di valute digitali, sollevando al contempo interrogativi non solo riguardo alla sua legittimità ma anche ai potenziali rischi.
Il lancio del $TRUMP: una criptovaluta tra meme e strategia politica
Denominata “$TRUMP”, la valuta del neo presidente è stata presentata come una “meme coin”, un tipo di moneta digitale che trae valore principalmente dalla popolarità del personaggio o del fenomeno che rappresenta. In questo caso, il brand Trump è stato sfruttato per creare un prodotto finanziario destinato a celebrare la sua figura e a rafforzare il legame con i suoi sostenitori più fedeli. Durante l’annuncio ufficiale, Trump ha dichiarato: “$TRUMP non è solo una criptovaluta. È un simbolo della nostra vittoria, della nostra libertà economica e del nostro futuro brillante”.
Il lancio è avvenuto sulla blockchain di Solana, scelta per la sua velocità e per i costi di transazione contenuti, con un’offerta iniziale limitata a 200 milioni di token. Il prezzo iniziale era fissato a 0,18 dollari per token, ma in meno di 24 ore il valore è schizzato a oltre 30 dollari, segnando un aumento vertiginoso del 16.000%. Questo ha portato la capitalizzazione di mercato della criptovaluta a superare i 6,8 miliardi di dollari, rendendola una delle meme coin più performanti mai lanciate.
L’entusiasmo degli investitori e le prime polemiche
Il lancio del $TRUMP ha attirato una vasta gamma di investitori, dai sostenitori politici dell’ex presidente agli speculatori professionisti del mercato cripto. Tuttavia, non sono mancate le critiche. Alcuni esperti hanno espresso dubbi sulla reale utilità della moneta, definendola un’operazione puramente speculativa priva di fondamentali solidi. Altri hanno sottolineato i rischi legati alla volatilità estrema delle meme coin, che spesso registrano crolli improvvisi dopo picchi iniziali.
Inoltre, diverse voci si sono sollevate contro la possibile strumentalizzazione politica della criptovaluta. Alcuni analisti ritengono che il $TRUMP possa essere utilizzato per finanziare indirettamente campagne elettorali o iniziative politiche legate all’ex presidente. La questione ha già attirato l’attenzione delle autorità di regolamentazione finanziaria statunitensi, che stanno monitorando da vicino l’evoluzione del progetto.
L’impatto sul mercato delle criptovalute
Il debutto del $TRUMP ha avuto ripercussioni significative sull’intero ecosistema delle criptovalute. Il boom iniziale della moneta ha contribuito a un’ondata di ottimismo nel mercato, spingendo anche altre valute digitali verso nuovi massimi. Bitcoin, ad esempio, ha superato la soglia psicologica dei 105.000 dollari, registrando un incremento dell’1,55% nelle ultime 24 ore. Ethereum ha seguito lo stesso trend positivo, con un aumento del 2%, mentre Binance Coin (BNB) ha guadagnato l’1,8%.
Opportunità o rischio? Il futuro incerto del $TRUMP
Il lancio del $TRUMP rappresenta senza dubbio una mossa audace da parte di Donald Trump, capace ancora una volta di catalizzare l’attenzione mediatica e finanziaria mondiale. Per i suoi sostenitori, la nuova criptovaluta è molto più di un semplice asset digitale: è un simbolo della lotta contro le élite tradizionali e dell’indipendenza economica promossa dall’ex presidente.
Tuttavia, gli scettici mettono in guardia contro i rischi associati a questo tipo di investimento. Le meme coin sono spesso considerate strumenti altamente speculativi e volatili, adatti più al trading a breve termine che a strategie di lungo periodo. Inoltre, il legame diretto con una figura politica polarizzante come Trump potrebbe rendere il $TRUMP particolarmente vulnerabile alle fluttuazioni legate agli eventi politici o alle decisioni normative.