Economia

Titoli di Stato: nuova emissione in dollari. Investitori stranieri tornano in Italia

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L’Italia si prepara a tornare sul mercato dei global bond in dollari con una o più emissioni nel corso del 2020. La conferma arriva da Davide Iacovoni, capo della direzione del Tesoro per la gestione del debito pubblico, che ieri, nel corso di in un incontro con la stampa per l’illustrazione delle linee guida di gestione del debito pubblico nel 2020, anticipato per l’anno in corso una o più emissioni in dollari per completare la curva dei rendimenti, dopo i precedenti collocamenti a 5, 10 e 30 anni.

Iacovoni ha confermato che il Mef sta valutando le condizioni di mercato avendo già deciso di tornare ad emettere bond in dollari. Saranno scadenze diverse da quelle già viste, ha detto il responsabile per il debito, spiegando che si intende replicare in qualche modo la curva dei Btp. A differenza delle precedenti emissioni, il Tesoro potrebbe emettere su una singola scadenza e non con modalità multi-tranche.

Per il 2020 attese emissioni per 400 miliardi

Complessivamente, il  Tesoro prevede di fare nel 2020 “emissioni, Bot inclusi, per circa 400 miliardi di euro. Il dato è molto allineato a quello del 2019, c’è una piena continuità tra i dati di quest’anno e quelli del 2019″ ha spiegato ancora Iacovoni, aggiungendo che  “In termini di strategia continueremo a cercare di consolidare i risultati ottenuti sulla struttura del debito che chiude l’anno con una vita media di 6,87” anni.

Quindi, ha sottolineato, “crediamo che riusciremo a consolidare o a ottenere piccoli incrementi rispetto allo scorso anno“. In dettaglio, ha proseguito il dirigente del Mef, nel 2020 l’importo in scadenza è di 202 miliardi. Il fabbisogno di cassa del settore statale è pari al 2,4% del Pil (40-45 miliardi). Iacovoni ha anche sottolineato che “il Btp Italia rimane uno strumento fondamentale”.

Investitori stranieri tornano sul mercato italiano dei bond

Guardando indietro, Iacovoni ha spiegato che nel 2019 la vita media del debito pubblico italiano si è attestata a 6,87 anni e che l’obiettivo per il 2020 è di “consolidare” questo valore “con piccoli incrementi”.

Il dirigente del Tesoro ha infine sottolineato che “ci sono stati dati importanti sul rientro degli investitori esteri tanto che oggi abbiamo uno stock di investitori esteri che detengono titoli di Stato italiani più elevato che all’inizio del 2018″ quando era iniziata l’ultima fase di allargamento dello spread. Attualmente, ha aggiunto Iacovoni, la quota di titoli di Stato detenuti da investitori esteri è pari al 32-33%.