Economia

Tassi negativi, banche italiane soffrono meno di francesi e tedesche

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  • A 5 anni dall’introduzione di tassi di interesse negativi, le banche europee hanno trasferito alla BCE 21.4 miliardi di euro e continuano a pagare circa 21 milioni di euro su base giornaliera.
  • L’analisi di Deposit Solutions mostra che, a livello europeo, il tasso d’interesse negativo della BCE ha ridotto in media e nel solo 2018 gli utili ante imposte delle banche del 4%, mentre in Italia la percentuale si è attestata sul 2,4%.
  • Tim Sievers, CEO di Deposit Solutions: “Solo le banche che sapranno aprirsi, in una logica di piattaforma e open banking, nel business dei depositi potranno contrastare i tassi di interesse negativi”.

Quasi cinque anni fa, esattamente l’11 giugno, la BCE ha introdotto un tasso di interesse negativo sui depositi presso la Banca Centrale. Un’analisi condotta da Deposit Solutions sulla base di dati principalmente BCE, ha evidenziato quanto le banche dell’Eurozona hanno pagato finora e ha calcolato l’incidenza dei tassi di interesse negativi sugli utili delle banche.

Risultato dei calcoli

Nel solo 2018, le banche della eurozona hanno trasferito alla BCE circa 7,5 miliardi di euro sulle giacenze liquide, ossia 21 milioni di euro al giorno, con un impatto medio sugli utili del -4.3% nel solo 2018. La maggior parte di questi pagamenti è stata effettuata da banche tedesche, francesi e olandesi che, nel periodo 2016-2018, hanno pagato rispettivamente 5,7, 4,1 e 2,5 miliardi di EUR, con un impatto sugli utili compreso tra il -9.1% della Germania e il -4% della Francia.

Nell stesso intervallo di tempo, le banche Italiane hanno rappresentato il 5.2% dei trasferimenti, per un controvalore di circa 900 milioni di euro di interessi negativi. Con un impatto sul profitto del -2,4%, le banche italiane hanno versato meno tassi di interesse negativi di quelle francesi e tedesche, ma più delle controparti spagnole, che negli ultimi tre anni hanno pagato 764 milioni.

“Ci sono modelli di business che sono meno vulnerabili di altri ai tassi di interesse negativi.”

La misura in cui una banca è gravata da tassi di interesse negativi, tuttavia, non dipende dalla quantità di depositi che detiene, ma dalla sua capacità di gestirli: “Una banca che agisce come un “sistema chiuso” ha poche opzioni a sua disposizione quando si tratta di contrastare gli effetti dei tassi di interesse negativi sugli utili. Può aumentare la fee o cercare di liberarsi dei depositi, tuttavia entrambe le opzioni ricadono sul cliente. Invece, potrebbe posizionarsi come piattaforma e offrire ai propri clienti una scelta di prodotti di deposito di banche terze tramite la relazione già esistente con il cliente”, afferma Tim Sievers, CEO e fondatore di Deposit Solutions.

“Solo se l’open banking diventa parte della propria strategia, è possibile utilizzare prodotti di banche terze per incrementare il business con i clienti già esistenti e conquistarne di nuovi. Per molte banche, la prospettiva di ridurre l’onere degli interessi negativi allo stesso tempo è un ulteriore risultato. Invece di lasciare a caro prezzo la loro liquidità presso la Banca Centrale, potranno trasferirla ad altre istituzioni in modo proficuo per i loro clienti e utile per il loro bilancio“.

Se l’Open Banking sta guadagnando sempre più terreno nel settore dei depositi in Europa è anche grazie a Deposit Solutions, che offre alle banche sia un’opportunità di diversificazione della raccolta da fonti decorrelate, e dal mercato domestico e da quello istituzionale, sia un’innovativa soluzione per gestire eccessi di liquidità e innovare la propria offerta, veicolando depositi verso banche terze. E già più di 90 banche da 16 paesi Europei utilizzano la piattaforma di Deposit Solutions, società fintech leader di mercato, nell’offrire ai propri clienti prodotti di deposito di banche terze o la possibilità di raccogliere depositi da risparmiatori privati.

I pagamenti dei tassi di interesse negativi continuano a crescere anno dopo anno, ma non Italia

I pagamenti annuali di interessi delle banche tedesche sono quasi raddoppiati negli ultimi tre anni e sono aumentati di anno in anno anche in Francia, Paesi Bassi e Lussemburgo. L’aumento è stato poi particolarmente oneroso per le banche spagnole che nel 2016 hanno versato circa 125 milioni di euro di tassi di interesse negativi, e nel 2018 più di tre volte tanto, attestandosi sui circa 400 milioni di euro. Ancora una volta in controtendenza, l’Italia è stata l’unico paese dell’Eurozona ad aver registrato un calo dei pagamenti di anno in anno.

“Ci stiamo confrontando con banche di tutte le dimensioni in Europa per discutere le sfide nel settore dei depositi. Quasi tutti i problemi – dal calo della fedeltà dei clienti, alla difficoltà di gestire le eccedenze di deposito, agli ostacoli rilevati da alcune banche nel raccogliere più depositi al dettaglio – indicano un problema nell’infrastruttura. Stiamo quindi lavorando per stabilire l’Open Banking come il nuovo standard di regolamento nel settore dei depositi “, conclude Sievers.

I dati raccolti sono stati: volumi di liquidità in eccesso, tassi sui depositi, interessi annuali e accumulati sull’eccesso di liquidità, utili bancari di Eurozona e Svizzera. Le fonti citate sono: Banca Centrale Europea, Deutsche Bundesbank, Swiss National Bank, Swiss Federal Tax Administration.