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Se dovessi scegliere qual è il danno maggiore che normalmente e con sistematicità viene provocato alle “casse pubbliche” dalle “opere incompiute” ovvero dalle “opere inutili”, riconosco che mi troverei in difficoltà . Le opere incompiute, almeno all’origine della loro progettazione sicuramente avevano un senso, una utilità , una finalità condivisa e attesa dalla popolazione e dal territorio
Correva l’anno 2007 e l’allora Ministro dell’Economia e delle finanze, Tommaso Padoa-Schioppa, oggi defunto, diceva: «La polemica anti tasse è irresponsabile. Dovremmo avere il coraggio di dire che le tasse sono una cosa bellissima e civilissima, un modo di contribuire tutti insieme a beni indispensabili come la salute, la sicurezza, l’istruzione e l’ambiente». In teoria
Diversi commissari si sono succeduti con l’incarico di ridurre l’ingente spesa pubblica italiana e nessuno per ora è riuscito nel suo intento. Il professore della Bocconi ed ex consulente alla spesa pubblica del governo Roberto Perotti è molto critico sulla questione e sull’incapacitĂ di abbattere la spesa dei governi che si sono alternati al potere.
Carico fiscale e mancata modernizzazione aziende, spese pubbliche e sistema di insegnamento: sono troppi i problemi strutturali da risolvere in 5 anni.
La spesa pubblica continua a crescere nonostante sia in atto un percorso di spending review. E’ quanto mette in evidenza l‘Ufficio studi della Cgia di Mestre che prende in considerazione l’andamento delle finanze pubbliche nel corso di questa legislatura (2013-2017). I tagli alla spesa pubblica ottenuti ammontano a 30,4 miliardi di euro, le uscite correnti al
Il welfare costituisce un’importante voce di spesa del bilancio pubblico italiano: il Bel Paese è sesto in Europa per per spesa legata al sociale nel 2015, con una quota destinata a pensioni e assistenza del 27% del Pil, il 54% della spesa pubblica totale e pari a 447 miliardi di euro. Sono questi i dati
Mentre la spesa pubblica pro-capite saliva di quasi due mila euro in Italia in dieci anni, il Pil si è ampliato di appena la metà di quella cifra dal 2004 al 2015. In quei dieci anni, le uscite statali sono cresciute esattamente di 1.633 euro per ogni cittadino residente in Italia attestandosi a 14.612 euro.
I ministri delle Finanze dell’Unione Europea hanno dato oggi il loro appoggio a incrementare le risorse da destinare al maxi piano di investimenti volto a rilanciare la crescita nell’area. Il Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (EFSI) lanciato l’anno scorso aveva come obiettivo quello di smuovere 315 miliardi di euro di investimenti pubblici spalmati in tre
Ne sono convinti gli analisti di Barclays. Con fine QE e aumento spese, debiti di Italia e Francia si gonfieranno ulteriormente alimentando timori insolvenza.
Secondo Mario Seminerio i 32 miliardi usati per bonus 80 euro, taglio Tasi e decontribuzione andavano usati per ridurre il deficit: GUARDA VIDEO.