Sergio Marchionne pagina 23

Allarme dell’AD di Fiat: urge una soluzione comune, l’output delle case automobilistiche e’ stimato un quinto sopra i livelli ideali. L’industria ha bisogno di ristrutturarsi: prezzi insostenibili.

E la sede in futuro potrebbe essere in America. “L’attaccamento emozionale al proprio paese come produttore deve essere ripensato”, afferma l’ad del gruppo. Che preannuncia: “fusioni in Europa”.

Il ceo del gruppo Fiat/Chrysler come un giocatore di poker, aggressivo e cinico, e’ abile o sta bluffando? Ecco le news censurate in Italia che WSI pubblica: 1) Laura Soave (nella foto con Sergio Marchionne), responsabile del brand e marketing di Fiat 500 in Nord America, silurata dopo appena 20 mesi; al suo posto Timothy Kuniskis, veterano Chrysler. 2) Vendite 500: meno della meta’ rispetto al budget. 3) I dealer Usa sull’orlo della bancarotta. 4) La National Highway Traffic Safety Administration Usa ha affibbiato alla 500 un rating sulla sicurezza di 3 stelle, il peggiore in assoluto assegnato finora a un nuovo modello.

Nuovo contratto di lavoro per gli 86.200 lavoratori della casa torinese. Maggiorazione straordinario al sabato. Accordo raggiunto con Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Capi e Quadri Fiat. Esclusa la Fiom. Marchionne: intesa storica.

Interrotta la produzione nello stabilimento siciliano dopo 41 anni di attivita’. “Ci hanno trattato come i cani” (VIDEO). Conflitto sui sei milioni di euro che Marchionne vuole risparmiare. Pretesa che ha finito per ricompattare lavoratori e sindacati contro di lui.

A ottobre le vendite erano 21.380, meno della metà dei numeri attesi dall’Ad Marchionne. Non è bastata la creazione di nuovi showrooms per reintrodurre il marchio Fiat agli americani.

I signori dell’euro, che hanno commissariato il nostro paese, hanno studiato e implementato la conformazione economico-giuridica della moneta unica per ingigantire un meccanismo macro che li favorisce. Tassi vantaggiosi e nessun rischio. Piu’ che la lista dei nuovi mistri del governo Monti, va analizzata quella degli stipendi di manager e deputati italiani. Eccola.

Ferrari vende sempre di più e riempie le proprie casse. Se fosse quotata varrebbe quanto Fiat. Eppure il clima tra azienda e operai è logoro, di contratto integrativo non si parla e all’orizzonte si profilano nuovi scioperi.

L’ad di Fiat e Chrysler cita una canzone di Bruce Springsteen. “Parole – aggiunge – che suonano fin troppo ottimistiche”. L’elettrico non e’ una tecnologia da abbandonare, ma non bisogna puntarci troppo: non e’ alla portata di tutti.

Nei primi nove mesi il Lingotto ha venduto 735.494 unità con una quota di mercato passata dall’8,2% al 7,3%. A settembre, le vendite del settore sono nel complesso cresciute dell’1,1%.