Sergio Marchionne pagina 22
L’AD di Fiat e’ sempre piu’ isolato nella guerra dell’auto europea. Primo ministro Jean-Marc Ayrault ha annunciato il piano di aiuti a favore di Peugeot: 5-7 miliardi dallo stato e altrettanti da un pool di banche.
La fusione tra Fiat e Chrysler era “un atto dovuto” ed è “da completare”. “Senza Chrysler avremmo sofferto le pene dell’inferno in Europa”. E Volkswagen sfida il mercato: annuncia 140 modelli entro il 2014.
In un lungo testo (tre pagine) l’imprenditore Gaetano Centazzo lancia il suo manifesto pro PMI. Tra le proposte per rilanciare economia e cultura in Italia un nuovo modello di auto consigliato a Marchionne ed edifici anti-sismici.
A maggio le immatricolazioni del Lingotto in Europa hanno registrato una flessione di -12,1%. Per l’ad del gruppo torinese il mercato dell’auto europeo non si riprenderĂ nel secondo semestre dell’anno.
Batte con 93 voti contro 82 Bombassei, che aveva ricevuto un chiaro sostegno da Sergio Marchionne. Ma lui vuole comunque riportare dentro Fiat. Entra in un momento delicato nei rapporti con i sindacati e aspetta di pronunciarsi sull’Art. 18.. Dettagli sull’imprenditore che non ha mai licenziato nessuno.
Alla Ferrari e Maserati si applica “l’accordo di Pomigliano”. Il bonus di 600 euro scatta per chi ha lavorato almeno 870 ore l’anno e il diritto di maternitĂ diventa impedimento. Marchionne: incassati €2,45 milioni.
Rischio di “ulteriori chiusure degli impianti italiani, compreso lo stabilimento di Pomigliano d’Arco, impegnato nel lancio della Nuova Panda“. Marchione: incassati €2,45 milioni nel 2011.
Record di bilancio 2011 per Volkswagen. Audi assegna €8.251 di premio a ogni dipendente. BMW assumera’ 4 mila persone, strategia che aumentera’ volumi di vendita. Marchionne intanto taglia stabilimenti e personale.
Italia in testa nella classifica europea con 124 giorni di ritardo. Stato e privati non rispettano le scadenze e le aziende falliscono. Pur di non perdere clienti creditori preferiscono aspettare.
Il buon esito di febbraio potrebbe rivelarsi un’eccezione alla regola. Da qui alla fine di marzo, General Motors, Ford e Chrysler rischiano di avere un numero di modelli in vendita del 19% sopra i livelli di offerta “normali”.