riforma fiscale Usa pagina 11
Sul mercato valutario l’euro non approfitta della debolezza del dollaro Usa: la moneta unica è infatti poco mossa stamani, attestandosi a quota 1,16 dollari contro il dollaro mantenendo le posizioni della vigilia intorno a questa quota. La divisa europea è scambiata a 131,98 contro lo yen.
La sterlina perde terreno, indebolita dalle tensioni politiche che ribollono in seno all’esecutivo britannico: May potrebbe perdere un altro ministro.
Fin dall’elezione alla presidenza Usa di Trump, l’indice S&P 500 ha guadagnato il 15%. Le prospettive di mercato e l’impatto potenziale della riforma fiscale.
Disoccupazione scesa ai minimi di 17 anni, ma salari e impieghi creati hanno deluso le stime: i dati non dovrebbero cambiare i piani della Fed.
Negli Stati Uniti dopo quasi un’ora di contrattazioni il Nasdaq scambia in ribasso appesantito dai cali di Facebook e Tesla, mentre l’indice S&P 500 e il paniere delle blue chip Dow Jones sono piatti. Alle 16.15 il gruppo dei Repubblicani alla Camera presenterà il disegno di legge sull’ambiziosa riforma fiscale Usa e per ora il dollaro
L’atteso taglio alla corporate tax previsto dal disegno di legge sulla riforma fiscale Usa che i Repubblicani della Camera presenteranno in giornata sarà come previsto al 20% dal 35% ma, contrariamente alle ultime previsioni, sarà permanente e non “una tantum”. Lo riferiscono all’emittente CNBC fonti ben informate. L’annuncio verrà fatto alle 16.15 italiane, le 11.15
Nella seduta del Supergiovedì i future sui principali indici della Borsa Usa scambiano incerti, in lieve ribasso. Le Borse asiatiche si muovono in timido rialzo mentre l’andamento in Europa è sempre poco variato. Alle 13 italiane la Banca d’Inghilterra alzerà i tassi di interesse per la prima volta in oltre dieci anni nonostante il raffreddamento
La corporate tax scenderebbe al 20% entro il 2022 ma non subito, secondo le indiscrezioni di Bloomberg: Wall Street accusa leggermente il colpo
Ancora due anni e l’espansione dell’attivitĂ della prima economia al mondo sarĂ la piĂą lunga di sempre. Ma nel 2018 tutto dipenderĂ dalle riforme promesse da Trump.
Draghi è stato ancora più colomba di quanto si immaginava il mercato. Lo strategist di Kairos indica i livelli ideali per uscire dal cross euro dollaro.