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Spaccatura Bce: Merkel e Bundesbank contro Draghi. No ai salvataggi di Italia e Spagna

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La Cancelliera della Germania Angela Merkel appoggia al 100% il n.1 della Bundesbank, Jens Weidmann, contro Mario Draghi e la linea buonista della Banca Centrale Europea. Merkel lo ha affermato chiaramente in un’intervista alla TV pubblica tedesca ARD, dichiarando di essere contraria alla strategia perseguita dal presidente della Bce, Mario Draghi.

“L’influenza della Bundesbank e di Jens Weidmann nella Banca Centrale Europea sono per noi fattori positivi”, ha detto Angela Merkel, votando quindi un palese e inequivocabile NO alla “droga” degli acquisti di bond e titoli sovrani (nel caso specifico Btp e Bonos) che Draghi vorrebbe propinare ai paesi periferici della Ue in difficolta’ come Italia e Spagna (notoriamente conosciuti come PIIGS: Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna) per salvarli dal collasso finanziario.

Il presidente della Bundesbank ha criticato l’ipotesi dell’acquisto di titoli di stato da parte della Banca Centrale Europea, definita in un’altra intervista, stavolta al settimanale Der Spiegel, come “un finanziamento degli Stati con una stampatrice di banconote”. “In una democrazia, dovrebbero essere i Parlamenti e non le Banche Centrali a decidere una simile mutualizzazione dei rischi” ha spiegato Weidmann, secondo il quale il finanziamento della Bce potrebbe indurre alcuni Paesi “all’assuefazione, come se fosse una droga“.

Il governatore della Bce Mario Draghi fornirà maggiori dettagli sugli strumenti per la lotta contro la crisi del debito il prossimo 6 settembre, in occasione della conferenza stampa mensile; la Bce può già acquistare bond sul mercato secondario, strategia che tuttavia non è stata messa in atto da mesi. Secondo alcune fonti Drgahi potrebbe posticipare qualsiasi rivelazione a dopo il 12 settembre, giorno in cui e’ attesa la sentenza della Corte Costituzionale tedesca sulla legittimita costituzionale dell’ESM, o fondo salva-stati.

Il cancelliere tedesco Angela Merkel, tornata dalle vacanze, e quindi molta attiva con interviste e dichiarazioni ha fatto capire oggi di puntare a un nuovo trattato per l’Unione europea che rafforzi l’integrazione del Vecchio Continente. E’ quanto scrive il settimanale Spiegel, in edicola lunedì, precisando che Merkel auspica che si tenga un vertice dei capi di Stato e di governo “per gettare le nuove basi giuridiche per l’Ue”.

Secondo il settimanale, “il consigliere per gli affari europei della cancelliera, Nikolaus Meyer-Landrut, ha avviato le discussioni sul progetto a Bruxelles” e “una data per tenere questo vertice dovrebbe essere fissata nel corso del summit già in programma a dicembre”. Tuttavia, ha aggiunto Spiegel, “la proposta non è stata accolta con entusiasmo dalla maggioranza dei Paesi membri”, tanto che durante “un incontro informale di 10 ministri degli Esteri, la maggior parte di loro ha respinto l’idea di un tale incontro, avanzata dal ministro tedesco Guido Westerwelle”.

Sempre oggi, sull’agitato fronte dei debiti sovrani Ue, il cancelliere austriaco Werner Faymann si è detto favorevole alla concessione di tempi più lunghi alla Grecia per ripagare il proprio debito, “anche due o tre anni”, a patto che Atene rispetti gli impegni sulle riforme e sui tagli alla spesa concordati con l’Ue.

Ma anche qui dalla Germania e’ arrivato un immediato stop: una proroga, che sia di sei mesi o di due anni, per la Grecia “non è fattibile”, taglia corto il vicecancelliere tedesco liberale Philipp Roesler, in un’intervista alla Zdf, secondo alcune anticipazioni. “Una permanenza di Atene nell’euro sarebbe auspicabile, ma questa dipende dal mantenimento degli impegni sulle riforme”, aggiunge Roesler.

Ma la cancelliera Angela Merkel commentando le richieste di uscita di Atene dall’euro da parte della Csu avverte: l’Europa “si trova in una fase fondamentale” e “tutti dovrebbero misurare le parole”, cio’ ad una domanda della televisione Ard sulle opinioni in seno alla sua coalizione di governo di un’uscita della Grecia dall’Eurozona. “Negli ultimi due anni e mezzo la fiducia si è fortemente incrinata, attendiamo gli esiti del rapporto della ‘troika’”, ha concluso Merkel riguardo alla visita del premier greco Antonis Samaras, ricevuto venerdì a Berlino: “Come già altri, ho detto al Primo ministro che rimane ancora molto da fare”.

SAMARAS: ‘SPERO RITORNO FIDUCIA’ – “Voglio credere che i miei incontri (con i leader europei) ci permettano di rovesciare lentamente il clima di sfiducia nei confronti del nostro Paese”. Così il premier greco Antonis Samaras, a radio Net, di ritorno dal tour europeo in cui ha visto la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Francois Hollande e il capo dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker. Samaras ha assicurato che gli sforzi della Grecia per onorare i suoi impegni con l’Ue e l’Fmi “proseguiranno”.

[ARTICLEIMAGE] BUNDESBANK CRITICA IPOTESI BCE ACQUISTI TITOLI – Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, come gia’ scritto sopra, critica l’ipotesi di acquisto di titoli di Stato da parte della Bce, assimilabile a un “finanziamento degli Stati stampando moneta”, ha spiegato al settimanale Spiegel. A inizio agosto, la Banca Centrale europea si era detta disposta ad agire, se necessario, con misure eccezionali contro la crisi, e tra queste c’é appunto l’ipotesi di acquisto sul mercato del debito pubblico dei Paesi in difficoltà.

BERLINO GELA ATENE. E HOLLANDE NON FA SCONTI A SAMARAS – “La Grecia è nella zona euro e deve restarci, la questione per me non si pone”. Francois Hollande accoglie con calore l’ospite greco Antonis Samaras all’Eliseo, ma la linea nei confronti di Atene resta quella di Berlino, ribadita ieri da Angela Merkel: niente sconti.

“La Grecia deve mostrare credibilità” nei suoi impegni e “nella volontà dei suoi leader di andare fino in fondo”, ha sottolineato il capo dello Stato francese. C’era attesa per la prima visita di Samaras a Parigi, seconda tappa del tour con il quale il premier di Atene sperava di ottenere una proroga di due anni, dal 2014 al 2016, nel raggiungimento degli obiettivi di risanamento del bilancio.

All’inflessibile Merkel di ieri ha fatto nuovamente eco oggi il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, scartando ogni ipotesi di dilazione: “Più tempo significa più soldi”, ha affermato Schaeuble in un’intervista che comparirà domani sul ‘Tagesspiegel am Sonntag’.

“E significa molto rapidamente un nuovo programma di aiuti”, ha proseguito il ministro ritenendo che questa “non è la strada giusta per risolvere il problema fondamentale della zona euro”. Ma se Berlino continua a mostrarsi intransigente nemmeno Hollande, considerato da Samaras il più malleabile degli alleati, ha fatto un passo nella direzione richiesta. Sugli impegni e sulle scadenze non si discute, anche se il presidente francese ha lasciato trasparire una profonda comprensione per i sacrifici imposti al popolo greco dai “dolorosi” impegni da rispettare. Hollande ha ammesso che ulteriori sforzi e riforme strutturali devono realizzarsi “in modo da essere sopportabili per la popolazione”, ma è stato solo un auspicio e un incoraggiamento a Samaras.

Parigi e Berlino avevano messo a punto nella cena di giovedì sera fra Hollande e la Merkel nella capitale tedesca la loro posizione comune. E uno dopo l’altra, anche se con accenti diversi, l’hanno comunicata al primo ministro di Atene. Il capo dell’Eliseo ha aggiunto un elemento di urgenza, ma ormai il calendario sembra chiaro: “Non c’é più tempo da perdere”, ha esortato Hollande, spiegando che non appena la troika (Bce, Fmi e Commissione europea) renderà pubblico il suo rapporto sulla situazione greca, l’Europa non dovrà avere esitazioni. “Una volta che avremo questo rapporto – ha detto – una volta che gli impegni ratificati saranno confermati, l’Europa deve fare quello che c’é da fare”. Il problema, insomma, è rinviato ai primi di ottobre. Per Samaras, comunque, non ci sono dubbi: “La Grecia riuscirà a rimanere nell’euro”, anzi, “svolgerà un ruolo importante nell’Unione europea”.

E questo nonostante “qualcuno”, ha insistito, che “continua a speculare”. ‘Questo successo della Grecia – ha aggiunto il capo del governo di Atene – sara’ anche un successo europeo. Dimostreremo che l’Europa è capace di superare le sue difficoltà e i suoi problemi, unita, e per fare questo abbiamo bisogno di sforzi, impegni, ma anche di una ripresa economica”. Intanto, secondo indiscrezioni raccolte dal settimanale Spiegel, la Merkel vuole un nuovo trattato per l’Unione europea e starebbe cercando di convincere i suoi partner.

“Il governo federale vuol far avanzare l’integrazione europea”, scrive il settimanale, riferendo che il consigliere per gli Affari europei della cancelliera, Nikolaus Meyer-Landrut, avrebbe già sondato Bruxelles sul progetto e chiesto una riunione per discuterne. Una delle idee, vecchio pallino della Merkel, è di attribuire alla Corte di giustizia europea poteri di vigilanza sui budget dei Paesi membri e di sanzione nei casi di sforamento del deficit. Ma la proposta continua a non suscitare entusiasmi tra i partner.