Economia

Samsung potrebbe dire addio a Google e preferire Bing

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Tra Microsoft e Google è guerra aperta sull’intelligenza artificiale. La battaglia, però, potrebbe arrivare a coinvolgere un terzo operatore: Samsung. Stando ad alcune indiscrezioni riportate dal “New York Times”, il colosso coreano degli smartphone avrebbe preso in considerazione l’ipotesi di sostituire Bing a scapito di Google come motore di ricerca preinstallato nei propri dispositivi.

La scelta sembra essere dettata proprio dagli sviluppi effettuati sul fronte dell’AI. Proprio nel corso delle ultime settimane Google ha lanciato Bard andando a sfidare direttamente Chat GPT. Quest’ultimo, è bene ricordarlo, è la chatbot di OpenAI che ha attratto gli investimenti di Microsoft.

La ricerca, che viene effettuata dagli utenti su smartphone e tablet porta nelle casse di Google qualcosa come 3 miliardi di dollari ogni anno. Proprio per questo Google ha cercato di rafforzare la propria posizione dominante nel search, cercando di sfruttare dei canali molto importanti come Apple e Samsung.

Samsung dirà addio a Google

Samsung sarebbe intenzionata a sostituire Google Search con Bing, come motore di ricerca predefinito per i suoi tablet e gli smartphone. A riportare questa indiscrezione è stato il “New York Times”, secondo il quale il colosso sudcoreano starebbe valutando questa opportunità. Al momento, comunque, non sarebbe stata presa ancora alcuna decisione, ma secondo quanto riporta la testata il contratto sarebbe in fase di rinegoziazione e Samsung non ha ancora preso una decisione definitiva se rimanere o meno con Google.

Samsung è il primo produttore mondiale di smartphone Android. Aver deciso di montare sui propri dispositivi il sistema operativo di casa Google, non obbliga i produttori – e quindi nemmeno Samsung – a farli uscire dalla fabbrica installando Google Search come motore di ricerca predefinito. Per poter essere tale, infatti, Google ha sempre messo mano al portafoglio e ha provveduto a pagare i principali produttori di smartphone, proprio per essere il motore di ricerca di default. Kenneth Dintzer, il procuratore del Dipartimento di Giustizia USA, ha affermato che “Google investe miliardi per essere il motore di ricerca di default, perché sa che le persone non cambieranno il motore di default”.

Al momento non sono disponibili delle cifre ufficiali, ma si stima che nel 2017 Google abbia staccato a Samsung un assegno pari a 3,5 miliardi di dollari. Quello del 2022 sarebbe stato molto più consistente. Stiamo parlando, sicuramente, di cifre favolose, che risultano essere ben lontane da quelle che vengono pagare ad Apple: 20 miliardi di dollari.

Samsung vs. Apple: chi rende di più

Ovviamente Google spende tutti questi soldi, ogni anno, perché essere il motore di ricerca di default su Apple e su Samsung gli permette di guadagnare molto di più rispetto a quanto spende. Nel momento in cui acquisisce i dati delle ricerche degli utenti e con la loro successiva gestione, Google è in grado di mantenere una posizione particolarmente forte nel mercato delle inserzioni pubblicitarie. E questo può avvenire sia dentro che fuori dai motori di ricerca.

Maggiori sono gli smartphone che riesce a controllare, maggiori sono i dati che è in grado di raccogliere. Questo è il motivo per il quale Samsung viene pagata meno di Apple, ma Google guadagna più da Samsung che da Apple. Nel momento in cui il colosso sudcoreano ha iniziato a guardarsi intorno è perché sa che Google è in grado di pagare molto di più. Poi ovviamente, nel momento in cui punta lo sguardo su Bing lo fa anche perché Microsoft sta investendo moltissimo sul proprio motore di ricerca.

Diventare il motore di ricerca ufficiale di Samsung potrebbe dimostrarsi un ottimo affare anche per Microsoft e per Bing, che adesso è in grande spolvero.