Economia

Pensioni, per Lagarde la rivalutazione può attendere

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La Bce è contraria all’ aumento delle pensioni per adeguarle all’inflazione. A dirlo la presidente Christine Lagarde nel corso di un’intervista al gruppo editoriale spagnolo “Vocento” e riportata integralmente sul sito dell’istituto di Francoforte:

“L’indicizzazione dell’inflazione non ci ha aiutato in passato e ha generalmente contribuito ad alimentare un’inflazione fuori controllo. Le nostre economie ne sono diventate dipendenti. Non credo che sarebbe una buona idea tornare a questa situazione”.

La presidente inoltre ritiene che sia giunto il momento che i datori di lavoro e i sindacati raggiungano un accordo salariale per affrontare la situazione. “Credo che sarebbe la cosa più intelligente da fare” afferma Lagarde. Che aggiunge:

“La mia preoccupazione principale è l’inflazione. Non vogliamo distruggere l’economia, non è questo il nostro obiettivo. Il nostro obiettivo è quello di contenere l’inflazione. E come banca centrale, l’aumento dei tassi di interesse è il nostro strumento principale per raggiungere questo obiettivo. L’aumento dei tassi di interesse smorza la domanda e riduce le pressioni inflazionistiche. Per il momento, l’economia è solida, l’occupazione è robusta e la disoccupazione è la più bassa mai registrata […] So che le persone soffrono per l’inflazione, in particolare i più vulnerabili e quelli più esposti, i pensionati con redditi bassi. Alla Bce riteniamo che il sostegno pubblico debba essere mirato a queste persone vulnerabili. E che debba essere temporaneo. Quando la situazione migliorerà, quando i prezzi dell’energia scenderanno e i prezzi dei prodotti alimentari si stabilizzeranno, i governi dovranno essere in grado di ritirare il sostegno. E le misure dovrebbero essere personalizzate in modo da incoraggiare le persone a risparmiare energia piuttosto che a usarla come se non costasse nulla”.

E alla domanda su cosa aspettarsi dalla prossima riunione della Bce prevista per il 16 marzo, Lagarde risponde che il target dell’inflazione al 2% rimane prioritario:

“Innanzitutto, vorrei sottolineare che l’inflazione complessiva è scesa negli ultimi mesi e continuerà a scendere nei prossimi mesi. L’inflazione di fondo, che nell’area dell’euro esclude l’energia e gli alimenti, è troppo alta. In Spagna, dove questo indicatore include anche gli alimenti trasformati, si attesta al 7,7%. La strada da seguire è chiara: dobbiamo continuare a prendere le misure necessarie per riportare l’inflazione al 2%. E lo faremo […] Dipendiamo dai dati. Molti governatori danno suggerimenti o previsioni e forniscono la loro opinione e analisi personale. Come presidente della Bce devo concentrarmi sul processo decisionale, che deve tenere conto dei dati. Questi includono le nostre proiezioni macroeconomiche, le ultime cifre e l’impatto delle nostre misure nel tempo. E, naturalmente, i pareri di tutti i governatori del Consiglio direttivo. Ciò di cui sono certo è che torneremo al nostro obiettivo del 2% in modo tempestivo e che saremo risoluti e determinati nel farlo.

Le proiezioni dello staff della Bce non prevedono una recessione nel 2023. Prevediamo una crescita positiva e un aumento dell’attività nel corso dell’anno. Ma è vero che c’è un’enorme incertezza. Poco più di un anno fa non avremmo mai potuto immaginare che ci sarebbe stata una guerra proprio alle porte dell’Europa. Quello che accadrà nei prossimi mesi è incerto”.