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Parte campagna elettorale in Olanda, Wilders in testa

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La vittoria di Geert Wilders alle prossime elezioni del 15 marzo in Olanda sarebbero un messaggio politico importante all’Europa, ma è assai improbabile che conducano nel concreto alla realizzazione delle promesse fatte dal candidato nazionalista in campagna elettorale. Secondo gli ultimi sondaggi, il partito anti-islam di Wilders conduce con il 20% dei consensi, seguito dalla compagine conservatrice dell’attuale premier Mark Rutte, con il 16%. Il panorama politico olandese si presenta estremamente frammentato, dato che le altre formazioni politiche non dovrebbero superare l’11%. Un governo di coalizione sarà dunque inevitabile, ma che a farne parte possa esserci anche il partito euroscettico di Wilders sembra quasi impossibile. I partiti che dovrebbero raccogliere un numero sufficiente di voti per accedere al parlamento sono 14.

 
Nel frattempo, la campagna elettorale olandese è iniziata e il messaggio di rottura con l’Europa del candidato nazionalista si unisce a quelli del Front National in Francia e di Alternativa per la Germania in terra teutonica: entrambi i movimenti saranno messi alla prova del voto nazionale quest’anno, rispettivamente a maggio e a settembre. Mentre i rischi concreti per la tenuta europea sono più forti in Francia, con una Marine Le Pen saldamente avviata verso la vittoria al primo turno di votazioni, in Olanda la frammentazione politica difficilmente renderà possibile un’uscita del Paese dall’Europa, sulla falsa riga dei vicini britannici, o una chiusura all’immigrazione musulmana di stampo americano. Al momento in Olanda gli indecisi che potrebbero presentarsi alle urne restano molti, il 37%; l’opinione comune verso i politici del Paese, del resto, non è delle migliori. Un sondaggio di Motivaction ha rivelato che il 61% degli intervistati ritiene la classe politica “elitista, inaffidabile e disonesta”.

Fonte: Reuters