Gli investitori hanno archiviato un febbraio in chiaro scuro, tenuto conto che si tratta di un mese molto sensibile per gli indici azionari americani, come le correzioni degli ultimi 3 anni ci hanno insegnato.
Sul piano strettamente tecnico, la settimana scorsa abbiamo assistito ad una chiusura decisamente negativa per gli indici S&P500 e Nasdaq 100, che hanno rotto al ribasso la media mobile a 50 giorni, un primo livello di supporto sul quale sarà interessante osservare la dinamica dei prezzi.
Secondo quanto evidenziato dagli analisti di eToro si parla di una correzione dai massimi nell’ordine del 7-8% e di un primo test assolutamente fisiologico a questi prezzi, dopo un rally di 12 mesi di queste proporzioni.
Ciò che merita ulteriormente attenzione, secondo gli analisti, è la debolezza dei titoli tecnologici rispetto ai ciclici, in un movimento di rotazione settoriale che si sta accentuando ulteriormente. La domanda è per quanto tempo i titoli ciclici potranno controbilanciare sugli indici le perdite dei tecnologici: l’evidenza ci indica che si tratta di una linea di difesa molto debole e che i mercati restano sostanzialmente legati all’andamento dei tecnologici, nonostante i recenti nuovi massimi dell’indice Dow Jones, composto da titoli più tradizionali meno legati al settore della tecnologia.
Ad aumentare il nervosismo degli investitori la scorsa settimana a Wall Street ha contribuito soprattutto il rialzo dei rendimenti sui titoli di Stato, e in misura particolare su quelli americani, fattore che in questo momento rappresenta il principale elemento di instabilità che gli investitori stanno prezzando nelle loro valutazioni.
Il Treasuries a 10 anni ha raggiunto e superato la soglia dell’1,5%, un livello che si stimava potesse essere raggiunto alla fine del 2021, ma certamente non all’inizio dell’anno.
Nei prossimi giorni è previsto un altro intervento pubblico del governatore della Fed, Jerome Powell, e secondo gli analisti di eToro gli investitori si attendono un accenno all’andamento dei rendimenti dei titoli di Stato, nel tentativo di comprendere se, e in che misura, la Fed è pronta ad intervenire con una politica di controllo dei rendimenti.
Nasdaq 100, cosa dice l’analisi tecnica
Dopo la corsa messa a segno nel corso degli ultimi anni facendo segnare continui massimi storici, nelle ultime due settimane invece l’indice Nasdaq 100 ha dato vita ad un movimento di correzione (nell’ordine dell’8%), dai massimi di area 13.800.
Secondo gli analisti di eToro la discesa ha trovato nelle ultime ore alcuni segnali di stabilizzazione e sta cercando di recuperare alcuni livelli tecnicamente significativi. Sotto questo profilo, il livello chiave di questa settimana si trova nel range tra 13.180 (MM a 50 giorni sul timeframe daily) e 13.240 (50% della barra settimanale appena conclusa).
Per gli analisti un consolidamento sopra tale soglia rappresenterebbe un segnale di forza dell’indice, che tornerebbe ad avere in focus area 13.600 e 13.800. Solo una discesa sotto area 12.700 aprirebbe uno scenario di ulteriori ribassi, con i primi supporti in area 12.400 – 12.250 punti.