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Mercati, petrolio alla deriva: minimi da novembre

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Continuano senza più freni i cali del petrolio. La paura che l’Opec e gli altri paesi esportatori di petrolio non siano in grado di porre rimedio all’offerta in eccesso ha spinto ulteriormente al ribasso le quotazioni del greggio stamattina sui mercati finanziari. La materia prima scende ai minimi da novembre, con il contratto WTI che ha bucato quota $44 al barile.

Il focus è soprattutto sugli Stati Uniti, dopo il primo via libera alla Camera alla riforma dell’Obamacare e nel giorno della pubblicazione del report occupazionale governativo: le stime sono per una creazione di 175mila posti di lavoro in aprile e un tasso di disoccupazione al 4,6%. In Europa l’attesa è per il ballottaggio in Francia tra Macron e Le Pen, con il candidato centrista visto in netto vantaggio (62-38% gli ultimi sondaggi) sull’esponente della destra radicale. A mercati chiusi arriverà il giudizio di Standard & Poor’s sull’Italia: attualmente il rating è di BBB- con outlook stabile e, anche se non si prevede una revisione al ribasso del giudizio, c’è la possibilità di un taglio dell’outlook.

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