![Mercati, il market mover è l’ultimo report lavoro dell’era Obama. Cosa è cambiato](https://cdn.wallstreetitalia.com/gTXKKEykaUnzIV-sfGKcwHRwwm0=/1280x720/smart/https://www.wallstreetitalia.com/app/uploads/2017/01/GettyImages-630975506.jpg)
Azionario globale cauto dopo la pubblicazione del dato che sarà market mover delle prossime giornate di contrattazioni. E’ il report occupazionale Usa relativo al mese di dicembre 2016, l’ultimo dell’era della presidenza di Barack Obama. Il prossimo 20 gennaio, Donald Trump prenderà ufficialmente il potere dopo aver vinto, lo scorso 8 novembre, le elezioni in Usa.
A dicembre negli Stati Uniti sono stati creati 156.000 nuovi posti di lavoro. Il dato ha confermato anche che il 2016 si è concluso con una crescita dell’occupazione superiore ai due milioni di posti di lavoro, per il sesto anno consecutivo. Il dato di dicembre è stato tuttavia inferiore alle attese, dal momento che gli analisti avevano previsto una occupazione in rialzo di 178.000 unità. In lieve rialzo il tasso di disoccupazione che è salito dal 4,6% di novembre al 4,7%. Da segnalare tuttavia che nel 2008 la disoccupazione degli Stati Uniti era pari al 7,2%. La creazione dei posti di lavoro è stata inoltre di 156.000 unità, rispetto alla perdita di 705.000 posti di lavoro nel dicembre del 2008.
Alert inflazione: dal dato è emerso infatti che i salari orari sono cresciuti in media, a dicembre, dello 0,4% a $26, su base mensile, riportando un balzo +2,9% su base annua – ovvero rispetto al dicembre del 2015 -, al ritmo più forte dalla metà del 2009.
Come riporta il Guardian, le cose sono cambiate in modo notevole rispetto agli anni più bui della crisi finanziaria. Basti pensare che nel dicembre del 2008, dopo la vittoria di Barack Obama all’Election Day il Dow Jones, in queste prime sessioni del 2017, flirta con la soglia dei 20.000 punti, mentre nel gennaio del 2009, e nel giorno dell’inaugurazione del primo mandato di Obama, oscillava attorno a 7.949 punti.
Nel terzo trimestre del 2016, guardando al fronte economico, il Pil Usa segnava un rialzo del 3,5%, a fronte del calo -0,3% riportato nel terzo trimestre del 2008.
L’indice Ftse Mib di Piazza Affari mostra un andamento ancora cauto, ma è ancora in evidenza il titolo della banca Banco BPM nata dalla fusione tra BP e BPM. Le quotazioni, che hanno fatto il loro debutto a Piazza Affari nella prima sessione del 2017, lo scorso 2 gennaio, salgono beneficiando del giudizio di DBRS, che ha assegnato un rating di lungo periodo a “BBB-low” e pari a “R-2 middle nel breve periodo, comunque nella fascia di investment grade.
Il titolo migliore della seduta del Ftse Mib è anche FCA dopo la nota di Goldman-Sachs
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