Economia

Inversione curva dei rendimenti Usa: cosa significa e perché penalizza le banche

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L’inversione della curva dei rendimenti dei titoli Usa sugli spread di rendimento tra certe scadenze, come quella tra i Treasuries a 2 e 5 anni, non favorisce l’appetito per i titoli azionari, con le banche che sono tra le più colpite dai Sell in questo contesto.

La curva dei rendimenti tende a invertirsi quando la Fed continua a imporre strette monetarie nonostante un rallentamento dell’attività economica e per questo viene considerata da analisti e commentatori un presagio di una futura fase di recessione.

Il fatto che il differenziale tra i titoli a due e a cinque anni sia finito sotto zero è un segnale chiaro che i mercati obbligazionari non credono che la Fed porterà a termine i suoi piani per due o tre rialzi dei tassi nel 2019. Lo ha spiegato il “Re dei Bond” Jeff Gundlach (nella foto in alto), secondo cui “l’economia americana è destinata a indebolirsi“.

I trader sono preoccupati dagli ultimi sviluppi sul mercato obbligazionario americano. Il titolo a due anni ormai rende di più di quello a cinque anni. Tecnicamente in questi casi (quando lo spread di rendimento è negativo) si dice che la curva dei rendimenti si è invertita.

Inversione della curva dei rendimenti: cosa significa

Le probabilità che la banca centrale statunitense imponga almeno due altre strette monetaria nel 2019 sono indicate al 696%, una percentuale in deciso calo rispetto all’87,4% di appena un mese fa (stando ai dati disponibili su CME FedWatch).

L’inversione vuol dire che gli investitori chiedono un premio più alto per detenere tassi a breve piuttosto che a media scadenza. È un dettaglio importante perché significa che per il mercato l’economia Usa corre il pericolo di sprofondare in recessione (rendendo di conseguenza più rischiosi i Bond a breve scadenza).

Secondo gli schermi Reuters, il rendimento dei Treasuries a due anni si attesta al 2,713%, mentre quello a cinque anni rende meno, ovvero il 2,708%. Basta questa piccola inversione per preoccupare Wall Street, che ultimamente è diventata particolarmente sensibile alle novità su tassi e politica monetaria.

Gli investitori hanno le loro ragioni per essere allarmati: in passato la curva dei rendimenti ha in effetti preceduto periodi di recessione. La possibilità che questo accada stanno compromettendo soprattutto la performance dei titoli delle banche a Wall Street. Bank of America Merrill Lynch e JP Morgan, per esempio, cedono il -4% e il -3% circa in avvio.