NEW YORK (WSI) – Non si può dire che i media europei siano ottimisti sul futuro economico e finanziario dell’Italia. Mentre l’editorialista Larry Elliott sul Guardian lancia l’allarme sul prossimo pericolo dell’Eurozona post Brexit, ovvero l’uscita dell’Italia dall’area per via dei suoi problemi economici e bancari che porteranno alla salita al potere del M5S – la cosiddetta Exitaly – in Germania il Die Welt si chiede retoricamente se la terza economia dell’area euro per caso non sia la mela marcia d’Europa, l’anello debole che rischia di far spezzare la catena.
L’Italia, secondo il quotidiano tedesco, è in pessima salute, tra scandali di corruzione, disoccupazione giovanile elevata e un settore bancario in grande difficoltà. “L’Italia è forse il grande malato d’Europa” si chiede il giornale. “In questo periodo di contrazione economica, è difficile immaginare una nazione dell’Europa centrale con maggiori preoccupazioni dell’Italia”.
“Circa un decimo della gente è in condizione di povertà assoluta, il governo italiano ha bisogno di soldi per salvare le banche ma per farlo deve cercare di aggirare le leggi europee e fare pagare i contribuenti tedeschi”, denuncia il quotidiano.
Il riferimento è al piano del governo italiano di far scattare il piano di aiuti pubblici in situazioni di emergenza, scongiurando che a pagare per il salvataggio degli istituti in crisi come Mps siano risparmiatori e obbligazionisti, come avvenuto nel caso del ricorso al rregime di bail-in per le quattro banche regionali a fine 2015.
Prima si parlava di 80 miliardi per risolvere il problema delle sofferenze, ora quella somma è salita a 400 miliardi di euro. Secondo i calcoli del quotidiano per salvare il settore bancario in Italia potrebbero essere sufficienti 150 miliardi di euro.
“Se in Italia si rischia di materializzare un collasso del sistema finanziario simile a quello della Grecia, allora l’area euro e l’Unione Europea finirebbero presto nei guai”. La crisi sarebbe grave per tutti.
“Lo stato è già completamente insolvente: il debito pubblico è pari a più del 130% del Pil, una trappola pericolosa per quello che dovrebbe essere invece un clima di investimenti salutare per le infrastrutture, l’istruzione, i servizi sociali”.
Quanto alle infrastrutture, Die Welt cita l’esempio dell’incidente mortale in Puglia di qualche settimana fa in cui si sono scontrati dei due treni che percorrevano in direzione opposto lo stesso binario. Il giornale si dimentica però di ricordare che a essere coinvolta in quel caso è stata un’azienda privata e non le Ferrovie dello Stato.
Fonte: Die Welt