Economia

Geopolitica e mercati: la settimana più importante dell’anno

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Dopo la crisi apertasi in Medioriente dopo l’isolamento choc del Qatar deciso da sei paesi vicini della regione, i mercati sembrano in fase attendista ma presto la volatilità è destinata a schizzare al rialzo: giovedì sono in agenda tre eventi chiave: la riunione di politica monetaria della Bce, l’audizione dell’ex direttore dell’Fbi James Comey al Senato Usa e le elezioni politiche nel Regno Unito.

Gli elettori britannici si esprimeranno per decidere i nuovi rapporti di forza del governo. La premier Theresa May, galvanizzata dalle rilevazioni elettorali di qualche mese fa, ha indetto elezioni lampo nella speranza di rafforzare il governo in vista dell’avvio dei negoziati sulla Brexit con le autorità europee.

Tuttavia i sondaggi dipingono un paese estremamente diviso prima del voto dell’8 giugno. Il vantaggio ampio dei conservatori al potere si è ristretto gradualmente e inesorabilmente nei sondaggi nelle ultime settimane che hanno visto il paese colpito da una serie di attentati terroristici.

Una vittoria a sorpresa dei Laburisti, favorevoli a un’espansione fiscale, altererebbe gli equilibri economici e sui mercati finanziari, cambiando lo scenario per i rendimenti obbligazionari e per la sterlina sul Forex. Un parlamento senza una maggioranza assoluta rischierebbe di innervosire i mercati per un po’ di tempo, per via dell’incertezza sull’agenda politica del Regno Unito.

Per ora la sterlina non ha reagito agli attentanti terroristici ma le elezioni politiche potrebbero cambiare tutto. Tra gli operatori c’è la sensazione che potrebbe esserci un deja-vu del voto del 2015. Lo ha detto a Bloomberg Stephen Innes, senior Asia-Pacific currency trader di Oanda. Allora la divisa britannica ha fatto un bel balzo in avanti dopo che David Cameron, leader dei Tories conservatori, si è aggiudicato una maggioranza, smentendo i sondaggi.

Un altro degli appuntamenti clou della settimana è l’audizione alla Commissione di Intelligence del Senato americano dell’ex direttore dell’Fbi sul caso del Russiagate. James Comey è stato licenziato da Donald Trump e verrà interrogato sulle conversazioni avute con il presidente Usa sull’ingerenza della Russia nelle elezioni presidenziali di novembre dell’anno scorso.

L’udienza è molto attesa e potrebbe spingere in rialzo o in ribasso il dollaro e l’azionario americano. È possibile che i mercati assisteranno al tipo di oscillazioni di prezzo intense già viste in maggio. Allora il prezzo degli asset è sceso dopo la pubblicazione di un memo di Comey in cui si sosteneva che Trump aveva chiesto che venisse bloccata l’indagine dell’Fbi sull’ex consulente della Sicurezza Nazionale Michael Flynn, poi uscito di scena.

Giovedì, infine, sarà anche la volta della Bce, riunita a Tallinn. Anche se Mario Draghi e colleghi del board non dovrebbero apportare cambiamenti alle strategie di politica monetaria attualmente in vigore – tassi zero e Quantitative Easing fino a fine anno – i trader monitoreranno con estrema attenzione le parole utilizzate dalla Bce nel comunicato successivo alla decisione sul costo del denaro e la sessione domanda e risposta del governatore Draghi con i giornalisti in sala stampa.

Al momento, in un contesto di crescente nervosismo sui mercati, mentre le Borse sono altalenanti in Europa, l’oro è richiesto e il dollaro Usa scende ai minimi di quasi sette settimane. Ma da venerdì la situazione per Bond, valutario e azionario potrebbe essere completamente diversa da quella di oggi.