NEW YORK (WSI) – L’Eurozona è ad un punto critico, in angosciante attesa del voto sulla Brexit del 23 giugno prossimo, con un aumento di rischi politici. L’allarme è stato lanciato dal Fondo monetario Internazionale nella dichiarazione conclusiva della sua valutazione politica annuale della zona euro in cui il numero uno dell’FMI, Christine Lagarde ha invitato i leader politici ad attuare le riforme necessarie.
“Senza azioni più decisive per stimolare la crescita e rafforzare l’integrazione, la zona euro può essere soggetta a instabilità e ripetute crisi di fiducia”.
Il Fondo guidato da Christine Lagarde punta il dito contro le divisioni e l’euroscetticismo che hanno indebolito le prospettive di crescita, lasciando l’area della moneta unica sempre più vulnerabile ai rischi e lasciando poco spazio politico. Secondo il Fondo, dopo otto anni dal collasso della Lehman Brothers, l’economia della zona euro ha ormai superato il suo picco pre-crisi ma le prospettive sul futuro sono ancora deboli con gli strascichi della crisi che ancora si fanno sentire, come il nodo delle sofferenze bancarie, i livelli alti dei debito pubblico e privato, l’alto tasso di disoccupazione, tutti fattori che frenano la potenziale crescita. Il Fondo, come ha detto un suo portavoce Gerry Rice, sta esaminando anche i possibili scenari che si potranno aprire dopo il voto sulla Brexit.
“Una vittoria del Leave, o anche un risultato risicato a favore del Remain, potrebbero esacerbare le tensioni, contribuendo a ulteriore euroscetticismo e incertezza”.
Da qui l’accusa di alcuni esponenti del pro Brexit di interferenza da parte del Fondo che difende il suo operato.
“Si tratta di un elemento fondamentale della nostra competenza pensare ai vari rischi per le prospettive globali e le misure politiche da attuare. Pensiamo a questi rischi sempre. E’ il nostro lavoro”.
In questo contesto di incertezza l’FMI esorta i paesi della zona euro ad una maggiore integrazione:
“Un sostegno più centralizzato alla domanda e maggiore condivisione dei rischi sono necessari per rendere la partecipazione alla zona euro più attraente”.
Da qui accento puntato da parte del Fondo alla necessità di un sostegno di bilancio centralizzato: il riferimento è al rafforzamento del bilancio comunitario o dell’Efsi, il Fondo europeo per gli investimenti strategici se non addirittura all’idea, emersa anni fa e poi naufragata per le resistenze incontrate, specie della Germania, di un bilancio della zona euro, una sorta di cassa comune di denaro da usare allo steso modo del denaro dell’Efsi. La stessa Lagarde ha affermato che il nuovo bilancio potrebbe finanziare progetti legati all’immigrazione, rifugiati, ma anche alla sicurezza, all’energia e al cambiamento climatico.