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Ex presidente Bundesbank: “Presto Bce alzerà i tassi”

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I mercati sono soliti guardare avanti e le parole di Axel Weber, ex presidente della Bundesbank, lasceranno probabilmente il segno, perché affrontano di petto il problema principale: gli investitori non sono pronti a un cambiamento di politica monetaria della banca centrale europea.

Nel mese in cui la Federal Reserve alzerà il costo del denaro, la Bce dovrebbe estendere il piano di allentamento monetario straordinario fino a fine anno. Il termine temporale fissato al momento per il Quantitative Easing è marzo 2017, ma le politiche monetarie di Stati Uniti ed Eurozona non rimarranno divergenti a lungo.

È il pensiero di Weber, secondo cui la Bce interromperà il piano ultra accomodante prima del previsto e imporrà una stretta monetaria a settembre dell’anno prossimo. Ora come ora i mercati sono impreparati a un eventuale rialzo dei tassi dei bond dell’area euro, ma così sarà quanto i rendimenti saliranno con prepotenza in Usa e quando la Bce avvierà una strategia di uscita dalle sue misure espansive eterodosse attualmente in vigore.

Il chairman di UBS è convinto che l’imminente aumento del costo del denaro negli Stati Uniti manderà in subbuglio i mercati finanziari e avrà conseguenze importanti in tutto il mondo, dal momento che molti investitori saranno colti alla sprovvista dal cambiamento repentino del ciclo dei tassi.

“Non penso che avremo per molto tempo una divergenza tra le banche centrali”, dice Weber, aggiugendo che la Bce tornerà ad alzare i tassi entro settembre. “Credo che la Bce sia più vicina di quanto non pensino i mercati a un rallentamento del ritmo delle misure di quantitative easing“.

Con la Bce impegnata in un piano di allentamento monetario straordinario, l’area euro non ha sperimentato un calo dei prezzi dei bond come quello visto negli Stati Uniti, in particolare dopo l’elezione di Donald Trump alla presidenza. I tassi a breve sono rimasti su livelli molto bassi, persino negativi in alcuni mercati come quello tedesco.

Ma il programma di acquisto di bond non può proseguire per sempre e secondo Weber la Bce potrebbe gradualmente interrompere il piano, prima di quanto scommettano gli investitori. Ciò spingerebbe al rialzo la curva dei rendimenti. “Una grossa fetta del mercato è posizionato in maniera unidirezionale, in una direzione che implica una riduzione di alcune posizioni nel corso del 2017”.

La Bce si riunisce giovedì, la Fed la settimana successiva. Tutti sembrano dare per scontato un ritorno dell’inflazione ma non è da escludere nemmeno lo scoppio di una bolla deflazionistica, nel caso in cui le banche centrali si vedano costrette a tornare indietro dopo aver avviato politiche di irrigidimento monetario.