Economia

Eurozona, nessuna revisione al rialzo del PIL

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BRUXELLES (WSI) – Come volevasi dimostrare, la seconda stima del Pil dell’eurozona fornita dall’Eurostat conferma i dati preliminari diffusi la scorsa settimana. In particolare nel secondo trimestre dell’anno il prodotto interno lordo dell’eurozona è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,6% su base annua. Rispetto al primo trimestre però la crescita è in leggera frenata visto che nei primi tre mesi dell’anno era stata pari allo 0,6% su base mensile e all’1,7% su base annua, quindi non si può parlare di un vero e proprio slancio.

Alla vigilia della pubblicazione di questi dati si era paventata una revisione al rialzo e a spingere verso questa idea  la crescita registrata per la Germania dove nel secondo trimestre dell’anno l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,4% su base annua e dello 0,4% su base mensile secondo i dati resi noti dall’Ufficio federale di Statistica tedesco. Gli analisti che sono stati consultati dall’agenzia Reteurs avevano stimato una crescita dello 0,4% e su base non armonizzata, l’inflazione dei prezzi al consumo per il mese di luglio è stata confermata in aumento dello 0,4% su base annua e dello 0,3% su base mensile. La Germania, la più importante potenza economica dell’Eurozona, ha archiviato il secondo trimestre dell’anno con una crescita congiunturale del Pil allo 0,4% in più, ben oltre il consensus allo 0,2%. E questo dato, come preannunciato alla vigilia della pubblicazione dei dati di Eurostat, poteva portare ad una revisione delle stime al rialzo del Pil dell’eurozona nel secondo trimestre dell’anno.

I dati preliminari per l’eurozona invece sono stati confermati. Per l’Ue a 28 il Pil è cresciuto inoltre dello 0,3% su base trimestrale e dell’1,8% su base annuale. Slovacchia, Spagna, Cipro, Lituania e Germania  sono i paesi dove si sono registrate le migliori performance, rispettivamente con +3,7%, +3,2%,+2,7%,+2%,+1,8%, tutti su base annuale. Le peggiori performance invece sono state quella della Grecia che registra un -0,7%, ma anche Italia e Lettonia (+0,7%), Estonia (+0,5%) e Portogallo (+0,8%).