Economia

Elezioni, analisti: se vince M5S spread schizzerà alle stelle

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ROMA (WSI) – Allarme spread: in caso di vittoria del Movimento Cinque Stelle alla elezioni di domenica 4 marzo lo spread dei bond italiani potrebbero esplodere a livelli mai visti in cinque anni.

A dirlo un sondaggio realizzato dall’agenzia Bloomberg tra alcuni analisti secondo cui esiste una probabilità di appena il 10% che vada al governo una coalizione dominata dal M5S: tuttavia, se si concretizzasse, una tale situazione metterebbe in seria difficoltà quei trader che sono posizionati long sul debito pubblico italiano. Lo spread raddoppierebbe il suo valore fino a 260 punti base, livello che l’ultima volta è stato visto nel 2013. L’euro, invece, scenderebbe al di sotto della soglia di $1,21.

Con una quota di indecisi che si aggira intorno al 20% e poco meno dei due terzi dei seggi che verranno assegnati con un complesso modello proporzionale, persistono alcuni elementi di incertezza che vale la pena non sottovalutare”, osserva in una nota Marco Piersimoni, Senior Investment Manager di Pictet. Se non c’è la possibilità di arrivare al 40% per una coalizione di centro e il MoVimento 5 Stelle non si mette d’accordo con il PD, evento probabile visto i trascorsi tra le due formazioni politiche, c’è una buona probabilità di vedere un’alleanza anti establishment M5S-Lega che non piacerebbe ai mercati e amplierebbe lo spread di rendimento tra Btp e Bund.

Secondo gli esperti le probabilità che l’ex presidente Silvio Berlusconi ricopra un ruolo nel governo che si verrà a creare nel post-voto sono state giudicate invece in modo nel complesso favorevole. Una coalizione tra Forza Italia e il Partito Democratico di Matteo Renzi potrebbe, sostengono sempre gli analisti interpellati da Bloomberg, restringere lo spread tra i bond di Italia e Germania a 118 punti base, mentre un patto di centro-destra con la Lega Nord potrebbe essere lo scenario migliore per l’euro, vista la stabilità di governo, con potenzialità di raggiungere quota $1,24.

Una vittoria del MoVimento Cinque Stelle invece, dicono gli analisti, sarebbe negativa per l’euro e con una coalizione di governo da loro guidata si vedrebbe lo spread BTP-bund sulla scadenza decennale allargarsi: ciò “potrebbe spingere il candidato premier a incitare per un’uscita dell’area euro“, secondo Matthew Cairns, esperto londinese alla Rabobank International.

 “Tuttavia, le probabilità che una tale coalizione si formi rimangono ridotte a nostro avviso.”

Scommette sullo scenario di un voto inconcludente invece Lazard, che affida a Jlien-Pierre Nouen, Chief Economic Strategist il suo commento.

“Mentre il Movimento Cinque Stelle ha accantonato il suo piano per un referendum sull’uscita dall’euro, i mercati sono calmi riguardo alle elezioni italiane, con lo spread tra il rendimento dei BTp e dei Bund ancora prossimo ai minimi degli ultimi due anni. Lo scenario più probabile è quello di un voto inconcludente, seguito da settimane di negoziati e da un governo di coalizione. Gli investitori si aspettano pienamente tale scenario. Anche il Movimento Cinque Stelle ha recentemente fatto capire di essere disponibile a convergenze con le altre forze politiche sulla base di un “contratto di governo”.

Questa incertezza politica potrebbe non essere molto rilevante nel breve periodo, dato che le condizioni economiche sono favorevoli, ma “potrebbe diventarlo più avanti. L’Italia rimane un paese con una crescita potenziale debole, a causa della mancanza di crescita della produttività e di un grosso debito pubblico. Il vero punto è se il prossimo governo realizzerà le riforme necessarie per migliorare le prospettive di crescita strutturale del paese “.