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Domanda elevata per il nuovo Btp a 30 anni, Spread scende

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ROMA (WSI) – Oltre 13 miliardi di euro sono andati a finire nel nuovo titolo a 30 anni emesso dal Tesoro.

L domanda per l’emissione del nuovo Btp a 30 anni è stata molto buona, pari a 13,1 miliardi di euro.

In 275 hanno partecipato all’asta del titolo con scadenza primo settembre 2046 e cedola annua del 3,25%, ma ben la metà è andata a investitori italiani. Grande la domanda da Regno Unito e Irlanda (21% del totale).

I fondi pensione e le assicurazioni si sono aggiudicati circa il 28% dell’emissione, mentre intorno al 45% del collocamento è stato sottoscritto da gestori di fondi.

Le banche hanno acquistato circa il 17% dell’emissione, mentre agli hedge fund è stato assegnato il 7% del totale. Inoltre, hanno partecipato al collocamento imprese non finanziarie, aggiudicandosi circa il 2,5% dell’ammontare emesso. Il collocamento del titolo ha visto anche una partecipazione di investitori estremante diversificata dal punto di vista geografico con un’elevata quota di investitori domestici che si sono aggiudicati quasi la metà dell’emissione (43%).

In seguito alla notizia si allentano le tensioni sul mercato secondario, con lo Spread tra Btp e Bund che è sceso sotto 130 punti base.

In avvio di seduta era in allargamento per via non di un movimento particolare della carta italiana, bensì di quella tedesca. L’andamento era ancora il risultato dell’intervento inatteso di ieri della banca centrale svizzera che ha sganciato la divisa elvetica dall’ancoraggio con l’euro, rimuovendo il tetto minimo di 1,20.

Il tasso del Btp a dieci anni ha aggiornato i minimi storici.

In rialzo invece il costo dei bond ellenici, dopo che due istituti ellenici, Eurobank e Alpha Bank, hanno chiesto assistenza alla Banca centrale europea.

(DaC)