Società

Cottarelli non crede all’ipotesi del governo tecnico: la previsione

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L’economista Carlo Cottarelli, uno fra i nomi che sarebbero in grado di unire una nuova maggioranza di governo, è il primo a non credere nella fattibilità di un governo tecnico; a partire da un esecutivo guidato da lui medesimo.

Chi spera in un governo guidato da me resterà deluso”, ha detto l’economista ex commissario per la spending review in una intervista rilasciata a La Stampa, “la soluzione più logica è fare un Conte ter, con una maggioranza simile a quella che ha sostenuto l’ultimo esecutivo. Se non ci riescono, allora vedo le elezioni”.

L’idea di allargare la maggioranza all’area centrista riunita sotto un presidente del Consiglio di alto profilo ed estraneo alla politica, dunque, non sembra ragionevole agli occhi di Cottarelli, il quale aveva già ricevuto un incarico a inizio legislatura finito nel nulla dopo soli tre giorni.
“Da cittadino mi sono meravigliato di questa situazione. A questo punto mi sembrerebbe più logico cercare di riformare la coalizione che c’era prima”, ha spiegato Cottarelli, “che Conte resti, e si mettano d’accordo per migliorare il Recovery Plan… non che il governo mi piacesse particolarmente, ma non vedo altra soluzione”.

Dalle parti di Forza Italia, il cui ruolo potrebbe rivelarsi fondamentale in caso di rottura definitiva fra Matteo Renzi e la compagine giallorossa, è stata ritirata ogni disponibilità a un Conte ter. Ma, in alternativa al voto, ci sarebbe lo spazio per un appoggio degli azzurri a un governo istituzionale.

Cottarelli, il nodo Recovery plan

Migliorare il Recovery Plan, dunque, potrebbe aiutare a ricostruire la maggioranza precedente, ha sostenuto Cottarelli. Ma di quali progressi ci sarebbe bisogno? “Bisogna porre le condizioni per spingere gli investimenti privati, partendo dalla burocrazia”, ha risposto l’economista ex Fmi, “ci sono troppi moduli, una Pubblica amministrazione lenta, non solo per colpa della digitalizzazione. Andrebbe gestita come si gestisce un’azienda”.

“L’altra priorità è la giustizia”, ha concluso Cottarelli, “la parte della bozza è troppo vaga. Anche i tribunali andrebbero gestiti con criteri manageriali. E poi c’è la tassazione, su cui intervenire. Ma non tutto ciò che il governo deve fare sta nel Recovery Plan”.