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Contratti PA: aumento salari finirà già a fine 2018

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Il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, fermi da circa un decennio, è avvenuto poco prima delle elezioni politiche del 4 marzo 2018. Tuttavia, com’è arrivato, l’aumento dei salari potrebbe anche andarsene.

Il nuovo contratto per i dipendenti pubblici statali approvato dal ministro Marianna Madia prevede, in realtà, un aumento stipendiale per coloro che percepiscono un salario alto; l’aumento per tutti coloro che hanno uno stipendio basso sarebbe, invece, temporaneo.

Il nocciolo della questione sta nell’elemento perequativo: aumenti a scadenza che potrebbero scomparire già alla fine del 2018.

Non essendo un elemento strutturale, vi è la necessità di trovare nuove risorse per confermarlo e, nel caso in cui non si riuscisse a farlo, l’elemento perequativo scomparirebbe facendo tornare gli stipendi allo stesso livello di prima.

A rientrare nella categoria dei dipendenti pubblici con livelli salariali più bassi vi è, per esempio, il perrsonale scolastico (docenti, personale amministrativo, tecnico ed ausiliario); i loro stipendi, qualora scomparisse appunto l’elemento perequativo, perderebbero il 25% (circa 20 euro mensili) dell’aumento nei casi dei docenti con meno anzianità.

La stessa sorte toccherebbe ai dipendenti regionali e del comparto sanità, ma sono in tutto circa 2 milioni i dipendenti della PA interessati dal problema.

Chi, ad oggi, ha una retribuzione mensile pari a 1.341,40 Euro, da gennaio 2019 si troverebbe con 29 Euro in meno al mese.

Al contrario, non saranno intaccati da questo problema le categorie di lavoratori con salari più alti (chiamati “ministeriali”), che potranno invece godere ancora degli aumenti integrali mediamente pari a circa 85 Euro mensili lordi, in quanto unica fascia per la quale l’aumento è stato previsto integralmente e non sotto forma di elemento perequativo.

Una manovra, dunque, che – sorge il sospetto – avrebbe comportato aumenti salariali solo per dieci mesi e la cui mera funzione era di quella di fungere esclusivamente da bacino di voti in vista delle elezioni politiche?