Dopo una seduta volatile in Asia, le Borse europee sono nervose. Tra i singoli settori i più pesanti sono i titoli dell’industria mineraria. Sul Forex il dollaro tiene e la sterlina si indebolisce in concomitanza con la ripresa delle trattative sulla Brexit. I negoziati sono a un punto morto e il mercato non prevede che lo stallo si sblocchi presto. Tra le materie prime, calano i metalli, mentre sull’obbligazionario scendono i rendimenti dei Treasuries Usa. In questo caso influisce il guanto di sfida lanciato dal presidente americano alla Cina per le sue presunte pratiche commerciali sleali.
In patria intanto Donald Trump non ha ancora realizzato nessuna delle misure pro crescita e pro aziende promesse, ma il mercato azionario continua ad avanzare, sebbene a passo lento. Il timore è che con gli asset su prezzi record, i rendimenti sul mercato rimangono molto bassi. E in un mondo di rendimenti bassi, molti investitori stanno prendendo dei rischi eccessivi, non solo sulle Borse. A Piazza Affari occhi puntati sulle trimestrali di Unicredit e Generali e sull’annuncio di un aumento di capitale da parte di Astaldi.
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Anche Wall Street ha aperto gli scambi in rosso, con il Dow Jones che cede 100 punti circa (-0,4%) nella primissima parte di seduta.
Si segnala inoltre una brusca inversione di tendenza nel mercato giapponese. Dopo aver raggiunto i massimi di 25 anni la Borsa di Tokyo ha perso solo lo 0,2% in giornata, ma i future hanno continuato a scendere di livello e al momento cedono due punti percentuali. Si tratta del calo giornaliero più pesante dalle elezioni Usa di un anno fa. In meno di dodici ore il ribasso complessivo è del 3,8% rispetto al picco più alto dal 1992 registrato a inizio settimana.
Il clima non è più sereno sul mercato azionario: Connor Campbell di SpreadEx spiega che con Wall Street che segue la scia dell’Europa in rosso, non c’è molto ottimismo nelle sale operative oggi. “Malgrado le promettenti stime della Commissione Ue sull’Eurozona – si prevede la migliore crescita del Pil in un decennio di tempo – gli indici principali sono sotto pressione”.
Questo è dovuto al fatto, secondo la strategist, che l’euro ha attirato grande attenzione: la moneta unica sale dello 0,3% contro il dollaro e la sterlina, mentre il DAX e il CAC scivolano dell’1,3% e dell’1% rispettivamente. Il settore minerario e quello retail sono i più colpiti dalle vendite, impedendo al Ftse 100 londinese (-0,5% sotto 7.500 punti) di trarre vantaggio dalla rinnovata debolezza della sterlina nel giorno della ripresa dei colloqui sulla Brexit, ancora in alto mare.
Tra I singoli titoli, si mettono in cattiva luce Burberry (-10%), Sainsbury (-2%) e Rio Tinto, BHP Billiton e Anglo American., che accusano cali dell’ordine del -2-3%. Il peggior titolo di seduta in Europa è però Vestas. La trimestrale del gruppo di turbine eoliche ha deluso gli investitori, evidenziando un calo dei profitti ante-tasse e una riduzione dei margini che dimostra come la concorrenza nel settore sia sempre più dura.
Nonostante le stime ottimiste della Commissione Ue sulla crescita economica dei paesi dell’area euro, i mercati azionari non hanno guadagnato grande slancio. Tutti gli indici principali sono in moderato calo con la Borsa di Londra che nel primo pomeriggio cede lo 0,55%, mentre il Dax ha perso anche quasi l’1%.Da parte sua Piazza Affari lascia sul camp quasi mezzo punto percentuale.