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Borghi parla di “moneta sovrana”, Btp presi di mira. Istituzionali short su Milano

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I Btp tornano a essere presi di mira sui mercati secondari dopo che ieri erano riusciti a limitare le perdite. Intanto a Piazza Affari si fanno sentire tra le altre cose le posizioni ribassiste in essere da parte di tutta una serie di investitori istituzionali (fondi pensione, società di asset management, grandi banche e assicuratori). Pesante anche l’euro sul Forex euro, che cede terreno insieme a dollaro australiano e neozelandese per via del calo dell’appetito per il rischio sui mercati.

I 10 investitori istituzionali più ribassisti a Piazza Affari
I 10 investitori istituzionali maggiormente ribassisti a Piazza Affari

I rendimenti dei Btp decennali sfiorano i massimi di quattro anni, salendo in area 3,38%. Il livello massimo raggiunto nel 2018 è stato del 3,43%. L’ultima volta che i tassi hanno superato quella percentuale era il 2014. I commenti di Claudio Borghi, economista ed esponente della Lega convinto euro scettico, circa l’adozione di una moneta fiscale sovrana e l’idea che il deficit possa salire anche al 3,1% stanno alimentato i timori sul mercato obbligazionario. Il presidente dalla Commissione Bilancio alla Camera è del parere che “con una propria moneta” l’Italia “risolverebbe gran parte dei suoi problemi”.

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In Asia incominciano a farsi sentire una serie di fattori negativi, in particolare relativi alla Cina. Dalla guerra commerciale con gli Usa si va ai dati economici deludenti pubblicati nell’ultimo periodo in Cina, mentre il mercato obbligazionario che inizia a dare segni di rischio sistemico a causa del tasso dei default societari ai massimi assoluti nel 2018.