Economia

Bonus benzina da 200 euro esentasse: cos’è e come richiederlo

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Il bonus benzina da 200 euro è stato introdotto nel luglio 2022 con il Decreto Legge Ucraina-bis. Nelle scorse settimane è stato prorogato per tutto il 2023. Vediamo cosa è cambiato.

Cos’è il bonus benzina

E’ l’articolo 2 del Dl “Ucraina-bis” (decreto legge n. 21/2022), ad aver introdotto, al fine di contenere gli impatti economici dovuti all’aumento del prezzo dei carburanti, soltanto per il periodo d’imposta 2022, la possibilità, per i datori di lavoro privati, di erogare ai propri lavoratori dipendenti buoni benzina, o titoli analoghi, esclusi da imposizione fiscale (articolo 51, comma 3, del Tuir), per un ammontare massimo di 200 euro per lavoratore.

Chi lo eroga e chi lo riceve

L’agevolazione riguarda i datori di lavoro che operano nel “settore privato”, così come individuato, per esclusione, nella circolare n. 28/2016. Restano escluse, pertanto, le amministrazioni pubbliche. L’Agenzia nel documento di prassi chiarisce che nell’ambito del settore privato vanno ricompresi, sempre che dispongano di propri lavoratori dipendenti, anche:

  • gli enti pubblici economici;
  • i soggetti che non svolgono un’attività commerciale;
  • i lavoratori autonomi.

Quanto ai beneficiari dell’agevolazione in argomento, il bonus benzina da 200 euro riguarda i lavoratori dipendenti, da intendersi sulla base della tipologia di reddito prodotto, ossia quello di lavoro dipendente. L’Agenzia delle Entrate inoltre chiarisce che i buoni benzina:

  • possono essere corrisposti fin da subito, nel rispetto dei presupposti e dei limiti normativamente previsti, senza necessità di preventivi accordi contrattuali;
  • possono essere corrisposti anche ad personam;
  • sono integralmente deducibili dal reddito d’impresa (articolo 95 del Tuir);
  • possono essere concessi per i rifornimenti di carburante per l’autotrazione (come benzina, gasolio, Gpl e metano) e, in via estensiva, anche per la ricarica dei veicoli elettrici;
  • costituiscono un’ulteriore agevolazione, pertanto, non osta alla loro corresponsione la circostanza che il lavoratore dipendente già usufruisca di altri beni e servizi (ex articolo 51, comma 3 del Tuir).

Al fine di fruire dell’esenzione da imposizione, i beni e i servizi erogati nel periodo d’imposta 2022 dal datore di lavoro, a favore di ciascun lavoratore dipendente, possono raggiungere un valore di 200 euro per uno o più buoni benzina e un valore di 258,23 euro per l’insieme degli altri beni e servizi (compresi eventuali ulteriori buoni benzina).

Si può usufruire del bonus benzina con due differenti modalità: tramite buoni oppure come benefit aziendali. In quest’ultimo caso, qualora sia incluso nei piani sindacali, non viene sommato al limite di non imponibilità dei benefici.

Il bonus benzina è detassato, il che significa che non concorre alla formazione del reddito. Il decreto carburanti, tuttavia, ha stabilito che il sostegno sarà soggetto agli oneri contributivi. Tra le altre novità introdotte dal decreto carburanti a marzo, inoltre, si segnala quella relativa alla cessione del bonus benzina: questo infatti potrà avvenire a qualsiasi titolo e non solo gratuitamente. Il bonus può essere richiesto entro il 12 gennaio 2024.

Ricordiamo che il decreto carburanti ha stabilito anche l’obbligo di esposizione dei prezzi del carburante da parte dei distributori.