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Bond, sta per scattare l’allarme

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C’è un indice che i mercati tengono sempre sotto stretta osservazione per giudicare lo stato di salute del mercato dei Bond che è sceso ai minimi da quando Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali lo scorso novembre. Si tratta dello Spread tra I rendimenti dei Treasuries a due anni e quelli dei Titoli di Stato Usa decennali che è sceso sotto l’1%.

Il fatto che il differenziale abbia toccato i minimi da ottobre, secondo alcuni osservatori di mercato, lancia un segnale chiaro sulle mosse degli investitori, i quali ora puntano su un indebolimento dell’economia. Per altri invece è il riflesso naturale delle prospettive in merito alle prospettive di politica monetaria. Gli investitori si posizionano in vista del probabile rialzo dei tassi della Federal Reserve nella riunione di giugno.

Una cosa è certa: il calo della curva dei rendimenti ci dice qualcosa su come è cambiato il comportamento degli investitori e anche il loro sentiment. Kevin Caron, gestore di portafogli di investimento per Washington Crossing Advisors, ha sottolineato all’emittente CNBC che “l’appiattimento della curva dice che le speranze di vedere una riforma fiscale quest’anno si stanno riducendo”.

“È la rappresentazione di un cambiamento delle aspettative dei mercati, negli Stati Uniti per lo meno, dove gli investitori scommettono su una crescita economica più debole“, dice Caron.

Detto questo non significa che bisogna darsi alla fuga dai mercati finanziari. Anzi, l’andamento “ricorda da vicino quello visto nel 1994 e nel 2004, anni in cui l’investitore ha fatto bene a rimanere investito nell’azionario”, dice Wald, facendo capire che è presto per farsi prendere dal panico.

Caron su questo punto è relativamente d’accordo: non basta un appiattimento della curva dei rendimenti. Per mandare un vero segnale d’allarme serve un’inversione della curva. “Uno spread du questi livelli si è già visto un paio di volte durante la fase di rialzi dell’azionario e non indica che siamo condannati a una nuova recessione“.

Ieri sul mercato secondario il decennale del Tesoro Usa scambiava al rendimento del 2,25%, mentre il due anni scambiava all’1,28%. Lo spread si è ristretto allo 0,97%, sui valori più bassi da ottobre.