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Soluzioni asset management più veloci e meno costose grazie alla blockchain

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La blockchain avrà un grande impatto anche nel settore del risparmio gestito. La tecnologia decentralizzata e immutabile alla base delle criptovalute dovrebbe permettere di abbassare i costi e i rischi, velocizzando al contempo le operazioni e rendendole più efficienti.

È l’obiettivo che si sono posti in tutti i casi cinque gruppi di asset management, che unendo le forze con un gruppo FinTech (FNZ), sperano di portare una ventata fresca di innovazione nel modo con il quale i gestori offrono soluzioni agli investitori retail.

L’infrastruttura, battezzata FNZ Chainlink e nata dalla collaborazione di Aberdeen Standard, Kames Capital, Legg Mason, Equity Trustees Fund Services e Merian Global Investors, consentirà di monitorare e salvare le operazioni effettuate dai fondi di investimento.

La tecnologia FNZ Chainlink si servirà del libro mastro blockchain per “sostituire migliaia di copie di transazioni e registri di proprietà che tormentano l’industria dei fondi a gestione attiva con una soluzione unica, sicura e affidabile accessibile da tutti e in ogni momento”.

Phil Goffin, head of innovation di FNZ, ha spiegato a Investment Week che per eseguire le sue operazioni e funzionare “il settore dell’asset management oggi come oggi fa affidamento su una pletora di connessioni peer-to-peer tra investitori, gestori e piattaforme.

Operazioni finalmente sincronizzate, affidabili e accessibili

Nessuna delle operazioni di trading, di liquidazione o di distribuzione è sincronizzata in tempo reale. Tutti hanno di conseguenza un diverso punto di vista della verità, che spesso può persistere anche “per dei giorni o per dei mesi, portando ad errori ed eccezioni, a costi elevati e a rischi per tutti i partecipanti”, sottolinea Goffin.

FNZ Chainlink, che si basa sul programma open-source Hyperledger Fabric, crea invece un registro principale legale per il fondo e per tutte le operazioni a esso associate. Esso viene integrato direttamente nella blockchain e questo consente ai gestori, alle piattaforme, ai trader, ai contabili dei fondi, ai depositari e ai clienti di accedere ai dati liberamente e simultaneamente.

La tecnologia ha visto la luce a marzo di quest’anno con i fondi di Equity Trustees, Host Capital e Tutman distribuiti tramite le piattaforme Aviva UK IFA e D2C. In un mese la tecnologia si è estesa anche a un’ampia gamma di asset managers e piattaforme del Regno Unito.