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Bce: prossima tappa? Comprerà titoli di Borsa

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NEW YORK (WSI) – Nel tentativo ormai disperato di rilanciare la ripresa economica e rinfocolare un’inflazione depressa, Mario Draghi ha iniziato a comprare bond societari nell’ambito del piano straordinario di misure ultra accomodanti della Bce. Se il congegno non avrà successo, alcuni analisti sono pronti a scommettere che ricorrerà ad armi ancora più pesanti.

Secondo JP Morgan e Marc Faber, per esempio, tra un po’ la banca centrale potrebbe spingersi dove nessuno ha mai osato prima in Occidente, comprando anche titoli di società quotate in Borsa. Sarebbe un po’ come offrire soldi direttamente ai cittadini e investitori.

Il mercato, per quanto sorpreso possa essere del potenziamento delle armi d’assalto monetario di Draghi, non ha ancora visto nulla. Le autorità di politica monetaria le tenteranno tutte per far ripartire l’economia dell’area euro dopo la drammatica crisi finanziaria del 2008 e l’altrettanto grave crisi del debito europeo di due anni dopo.

Nikolaos Panigirtzoglou di JP Morgan ha spiegato cosa bisogna aspettarsi dalla Bce. La decisione della Bce del 10 marzo segna un cambiamento di politica, che ora è orientata verso gli acquisti anche nel settore privato. In questo modo “le munizioni della Bce si sono ampliate in maniera enorme”.

“Presupponendo che la Bce abbia intenzione di finire per navigare nell’universo delle classi di asset del settore privato, gli acquisti del programma di Quantitative Easing interesseranno anche i crediti e i bond emessi dalle banche, nonché i titoli azionari”.

Gli investitori sono avvisati: la banca centrale europea potrebbe comprare direttamente titoli azionari. Il motivo per cui continuano a rincorresi voci e ipotesi su un mondo in cui le autorità faranno piovere denaro dal cielo (“helicopter money”) e imporanno divieti alla libera circolazione dei contanti in un contesto anomalo di tassi di interesse negativi è che le banche centrali sono disperate.

Draghi è con le spalle al muro e proverà a fare tutto il possibile per rimediare alla situazione di crisi, persino ricorrere a un piano che fino a qualche anno fa sembrava non appartenere al reame delle possibilità, ovvero comprare titoli azionari direttamente sul mercato. Che pensandoci bene equivale in effetti a fornire aiuti finanziari direttamente agli investitori e cittadini.