Economia

Bce acquisterà azioni? Draghi: percezione confusa su banche italiane

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ROMA (WSI) – Nessun taglio ai tassi di interesse. La BCE ha lasciato i tassi di interesse fermi al minimo storico dello 0,05%. Rimasti fermi anche il tasso sui depositi, a -0,30% – a dicembre era stato ridotto di 10 punti base dal precedente -0,20% – e il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali, allo 0,30 per cento.

Nella conferenza stampa successiva all’annuncio sui tassi, Draghi ha aperto alla possibilità di adottare nuovi stimoli di politica monetaria, affermando che è necessario “riconsiderare” le scelte della Bce nella prossima riunione del Comitato direttivo. Il numero uno della Banca centrale europea ha ammesso anche che “le dinamiche dell’inflazione sono più deboli di quanto atteso”.

Immediata la reazione dei mercati, che hanno brindato alle aspettative di una nuova imminente iniezione di liquidità. Decisa la reazione del cambio euro-dollaro, con la moneta unica che è scivolata anche sotto la soglia di $1,08.

La conferenza stampa della Bce è stata un’occasione per chiarire soprattutto in cosa consiste la richiesta di informazioni inoltrata alle banche italiane dalla banca centrale.

Draghi ha risposto infatti alla domanda di un giornalista, relativa all’ondata di sell off che ha colpito “specialmente i titoli bancari e in modo particolare le banche italiane”. Questa la domanda del giornalista: “Lei ha emesso più o meno un certificato di buono stato di salute sulle banche, ma i mercati non sembrano essere d’accordo con le sue valutazioni. Riguardo ai Non Performing Loans, lei ha chiesto informazioni. A che scopo?” Così Draghi:

“Questa domanda mi permette di chiarire una percezione confusa. Gli NPL(crediti non performanti) sono stati valutati a pieno (dalla Bce). Non c’è nulla di nuovo. Gli accantonamenti sono stati già decisi. Dunque non ci sono richieste inattese di nuovi accantonamenti o richieste di ulteriori capitali. Sull’Italia, le sue banche hanno un livello di accantonamenti simile a quello prevalente nell’Eurozona. Il supervisore europeo è consapevole del fatto che sono necessari anni per gestire i NPL, che la questione non può essere risolta in un breve arco di tempo. Un buon esempio è l’Irlanda, che ha avuto successo nella ripresa e che sta gestendo i Non Performing Loans in modo graduale. Il questionario è stato inviato a diverse banche, non solo all’Italia. E’ un’inchiesta sul modo in cui le banche stanno gestendo gli NPL. Lo scopo è guardare alle diverse pratiche che vengono adottate a livello nazionale per arrivare in tempo a selezionare il modo migliore. Non è un’iniziativa che chiede alle banche di gestire urgentemente gli NPL. Non penso che i mercati non siano d’accordo, ma c’è stata confusione”.

Sulle banche italiane, Draghi ha anche affermato che hanno “alte garanzie”.

Le parole di Draghi hanno portato il sereno sull’azionario europei dopo la pioggia di vendite dei giorni scorso. Aumentano anche le speculazioni sulla possibilità che Draghi decidera di includere nel programma QE di acquisti di asset i titoli azionari. Così Draghi ha risposto alla domanda di un giornalista che gli ha chiesto se la Bce potrebbe estendere gli acquisti ad altre classi di asset come le azioni, appunto, o abbassare altri tassi oltre a quelli sui depositi.

Posso solo ribadire che non ci sono limiti (..) Se decideremo di adottare una politica specifica, vorremo essere sicuri che non ci saranno limiti tecnici riguardo alla dimensione del suo utilizzo”.

Analisi: Bce, necessario un altro salvagente per i mercati?

La Bce è convinta che le droghe monetarie iniettate nel vene del sistema economico finanziario stiano funzionando, ma a smentirla – e a smentire in particolare le recenti dichiarazioni di Ewald Nowotny – sono stati gli ultimi dati sull’inflazione. L’indice dei prezzi al consumo è rimasto invariato al +0,2% mentre è sceso in Germania, la locomotiva dell’area euro.

A questo punto, vista la crisi sui mercati finanziari, vittime della peggiore serie di sedute con cui iniziare l’anno di sempre, gli analisti e gli operatori di Borsa si chiedono cosa farà Mario Draghi.

Anche se la delusione per il pressoché nulla di fatto all’ultima riunione ha in qualche modo rovinato la reputazione di ‘SuperMario’ del banchiere, alla fine nella giornata di oggi la sorpresa c’è stata.

Le banche, in particolare quelle italiane, sono state prese di mira dai ribassisti negli ultimi giorni, tanto che qualcuno ha iniziato a speculare sul fatto che sia in corso un attacco contro il sistema italiano, dopo che “il governo si è permesso di sfidare i padroni dell’Europa”.

Secondo il membro del direttivo della banca centrale di Francoforte, il lituano Vitas Vasiliauskas, il programma di accomodamento monetario eteredosso sta funzionando per l’Eurozona e ha avuto un impatto positivo sul Pil. D’ora in avanti i segnali principali che potrebbero spingere la Bce a effettuare delle modifiche sono le aspettative sul fronte inflativo.

Il presidente della Bce è intervenuto nella consueta conferenza stampa successiva alla decisione sui tassi di interesse, e ha di fatto rassicurato i mercati. Per alcuni analisti un annuncio di estensione monetaria del programma straordinario di Quantitative Easing è una misura che non va esclusa a priori.

Confermate le previsioni di IG, che avevano previsto un nulla di fatto da Draghi anticipando tuttavia che il banchiere centrale avrebbe lasciato la porta aperta. “E’ probabile che il banchiere romano lasci la porta aperta” a eventuali interventi futuri, nell’intento di calmierare le tensioni, alle stelle in particolare nel settore petrolifero e bancario, avevano detto gli esperti di IG.

Gli analisti di Adria Gestioni avevano ritenuto probabile un intervento nei fatti della Bce, con l’obiettivo di arginare il panic selling visto nelle ultime sedute. Questo anche perché “il crollo del greggio rende molto più difficile il perseguimento degli obiettivi di inflazione”. E neanche loro sono stati smentiti, dal momento che sembra che comunque un nuovo intervento ci sarà.

Sulla questione banche italiane, Adria aveva anche detto che sarebbe stato necessario “qualcosa di concreto per risolvere il problema perché la situazione rischia di sfuggire di mano”. Per esempio serve un “passo avanti concreto” sul progetto della bad bank. E Draghi ha alla fine rassicurato tutti sulle banche italiane. Anche se sarà difficile dissipare del tutto i timori.