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Atene ottiene prestito ponte, molotov fuori dal Parlamento

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ATENE (WSI) – Come previsto è arrivata l’approvazione delle misure di rigore richieste dai creditori per poter aprire le trattative su un terzo pacchetto di aiuti alla Grecia, garantendo la sua permanenza nell’area euro e aprendo la strada a un prestito ponte con i fondi europei.

Il partito Syriza è uscito spaccato dal voto, tuttavia, e fuori nelle strade le proteste sono state molto violente. La rabbia è scoppiata dentro e fuori l’aula parlamentare.

Gli scontri in piazza tra folla e polizia hanno fatto qualche ferito. Il governo si avvia verso un rimpasto, ma il premier Alexis Tsipras dovrebbe rimanere al comando.

Un gruppo di dimostranti incappucciati ha scagliato bombe molotov contro gli agenti in tenuta anti-sommossa che hanno risposto con il lancio di gas lacrimogeni. La manifestazione ha coinvolto circa 12.500 persone. Le forze dell’ordine hanno arrestato circa 40 persone.

Alle 10 si è svolto un incontro dell’Eurogruppo in cui è stata stabilita la concessione di un prestito ponte da 7 miliardi. L’annuncio ufficiale arriverà domani. Ce ne vorrebbero 12 di miliardi, però, per rispondere alle necessità di liquidità del paese, secondo i calcoli degli analisti.

Inoltre, siccome tale credito preleverà le risorse dal fondo EFSF, va discusso e approvato anche dai nove paesi che non fanno parte dell’area euro. Nei giorni scorsi le autorità di Repubblica Ceca, Svezia, Norvegia e Regno Unito hanno espresso i loro dubbi sul piano.

Nonostante i parlamentari frondisti di Syriza, compresi l’ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis e il presidente del parlamento Zoe Constantopoulou, il piano Tsipras e’ passato con 229 voti a favore, 64 “no” e 6 astenuti. I punti cruciali del pacchetto di misure approvato riguardano l’addio alle agevolazioni fiscali per le isole, la riforma previdenziale con lo stop nel 2022 alle pensioni anticipate e l’incremento dell’iva su pasta, pane e latte.

Le riforme approvate – lavoro, pensioni, aumento dell’Iva e introduzione di altre imposte – sono a grandi linee le stesse misure contro cui il popolo greco ha votato contro nel referendum di circa due settimane fa.

Nel frattempo prosegue la lotta a distanza tra Fmi e paesi virtuosi come la Germania. La numero uno del fondo di Washington, Christine Lagarde, ha ribadito la necessità di ridurre il debito drasticamente.

“Ciò che abbiamo detto a tutti è che occorre alleggerire il fardello (del debito) per consentire ad Atene di dimostrare di potersi mettere su un sentiero sostenibile”.

Finora i paesi dell’Eurozona hanno accettato di allungare il periodo di grazia e le scadenze per i pagamenti del debito greco, a condizione che vengano implementate nella loro interezza le misure concordate, ma non hanno intenzione di apportare una riduzione del passivo.

(DaC)