Società

Apple: piano di acquisto di azioni proprie da $50 miliardi

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ROMA (WSI) – Tassi & Congiuntura: in area Euro, tasso decennale tedesco in rialzo ieri sulla scia dell’analogo andamento del T-note Usa. Il movimento ha interessato questa volta anche tutto il comparto dei bond periferici, ivi incluso il Portogallo che nelle ultime giornate era riuscito ad andare contro corrente grazie al buon esito dell’asta di concambio. Il Btp decennale si è avvicinato alla soglia del 4,15%. Il focus degli operatori è soprattutto sull’ipotesi di tapering anticipato della Fed. I dati macro dell’area Euro supportano al momento l’ipotesi di un recupero graduale della crescita, sebbene i PMI Servizi di novembre, a differenza degli analoghi indici del comparto manifatturiero, abbiano segnalato un quadro non omogeneo tra i vari paesi. Nel frattempo anche Moody’s dopo S&P ha migliorato l’outlook sul debito spagnolo portandolo da negativo a stabile. Di conseguenza ora le tre principali agenzie di rating hanno il medesimo outlook sulla Spagna. Oggi il focus è sulla riunione della BCE: il consenso non prevede nuove misure se non eventualmente l’annuncio di operazioni finalizzate a stemperare le eventuali tensioni sui mercati finanziari in corrispondenza della fine dell’anno. Si tratta di un’ipotesi collegata soprattutto al recente incremento dell’inflazione che ha interessato i principali paesi dell’area ad eccezione dell’Italia. Verrà inoltre reso noto l’aggiornamento delle stime di crescita ed inflazione dello staff della BCE. Infine Draghi potrebbe fornire le linee guida sul piano a sostegno delle PMI. Attesa inoltre anche la riunione della Bank of England. Negli Usa tasso decennale in marcato rialzo sulla scia soprattutto del sondaggio ADP risultato superiore alle attese ed alimentando pertanto l’ottimismo in vista dei dati sul mercato del lavoro del prossimo venerdì, decisivi per comprendere quanto possa essere realistica l’ipotesi di tapering anticipato. Il Beige Book pubblicato ieri dalla Fed ha segnalato un tasso di espansione tra modesto e moderato, con i segnali di maggiore forza arrivati soprattutto dal comparto manifatturiero, in modo particolare dal comparto auto e da quello ad alto contenuto tecnologico. E’ stato inoltre segnalato il miglioramento del comparto immobiliare residenziale. Al di sotto delle attese invece l’indice ISM non Manifatturiero di novembre. Il WSJ segnala la possibilità di un accordo (sebbene ancora temporaneo in quanto limitato al terzo trimestre del 2014) sul tema deficit di bilancio. La scadenza posta all’apposita commissione è fissata al 13 dicembre.

Valute: euro in apprezzamento vs dollaro questa mattina con il cambio che si è riportato sopra quota 1,36, sui livelli massimi da oltre un mese. La seduta di ieri ha visto un andamento piuttosto volatile con il cambio che prima è sceso vs area 1,35 dopo la pubblicazione del sondaggio ADP per poi recuperare terreno dopo il deludente dato sull’ISM. Per oggi si potrebbe assistere ancora ad una fase piuttosto volatile in attesa della riunione della BCE. La prima resistenza si colloca in area 1,3650/1,37 ed il primo supporto a quota 1,35. Yen ancora in apprezzamento nella seduta di ieri, soprattutto vs dollaro, sulla scia dell’andamento ancora negativo dei mercati azionari a livello mondiale. Il cross vs dollaro è tornato sotto quota 102 mentre il cambio vs euro è rimasto piuttosto stabile controbilanciato dal rialzo dell’euro/dollaro. Per oggi sull’euro/yen la prima resistenza si colloca in area 139 e la successiva a quota 140; primo supporto a 138. Sul fronte emergente da segnalare il nuovo minimo storico toccato dalla lira turca vs euro. I timori di un tapering anticipato da parte della FED stanno portando nuovamente ad una penalizzazione delle valute di tale comparto anche se il movimento risulta meno marcato rispetto a quanto visto nei mesi di maggio/giugno. In controtendenza si è invece mosso il peso messicano, risultata ieri la migliore valuta a livello mondiale, sulla scia della notizia che il Parlamento starebbe discutendo una proposta di legge per eliminare il monopolio statale nel campo energetico, fattore che quindi attirerebbe investimenti da parte di operatori esteri.

Commodity: seduta di ieri piuttosto positiva per le principali materie prime con i metalli preziosi risultati in deciso recupero dopo il forte calo delle ultime seduta. L’oro si è infatti riportato sopra i 1230 $/oncia su effetto probabilmente di ricoperture dopo il dato sull’ISM che ha ridotto i timori di un tapering imminente. Andamento migliore per l’argento (+4%) risultata ieri la migliore commodity all’interno dell’indice S&P GSCI. Buon andamento anche per il comparto dei metalli industriali. Tra gli energetici andamento divergente tra il Wti ed il Brent con il primo salito sui massimi da cinque settimane dopo la pubblicazione dei dati sulle scorte settimanali Usa risultate in forte calo. Sul Brent ha invece pesato probabilmente la decisione dell’OPEC di mantenere la produzione invariata a 30 Mln barili al giorno e soprattutto le dichiarazioni dei ministri del petrolio di Iran ed Iraq decisi a non effettuare alcun taglio alla propria produzione nel 2014.

Azionario: terza seduta consecutiva in calo per i listini europei in una giornata dominata ancora dai timori che la FED possa ridurre già a dicembre il proprio piano di QE. Dopo un’apertura in lieve rialzo, nel corso della mattinata sono riprese le vendite che avevano già caratterizzato la seduta precedente e solo nelle ultime ore di contrattazioni i principali indici sono riusciti a recuperare parti delle perdite. Il movimento degli ultimi giorni è risultato però particolarmente violento tanto da far annullare, in alcuni casi (Eurostoxx, Cac e Ftsemib), tutti i guadagni accumulati nel corso delle ultime sei settimane. A livello settoriale le vendite hanno interessato principalmente comparti difensivi quali utility ed health care, mentre l’unico settore risultato in controtendenza è stato quello tecnologico. In Italia l’indice Ftsemib ha chiuso la seduta poco sotto la parità grazie ad un recupero dei titoli bancari nella parte finale delle contrattazioni. Buon andamento per il comparto auto con Pirelli e Fiat entrambe in guadagno. In mattinata apertura leggermente positiva per i listini europei. Negli Usa quarta seduta consecutiva in calo per i principali listini anche se le perdite sono state nuovamente limate nelle fasi finali per effetto di probabili ricoperture. I timori di un tapering già nella riunione di dicembre sono un po’ rientrati dopo il deludente dato sull’ISM ma comunque prevale un certo nervosismo tra gli investitori. A livello settoriale andamento misto all’interno dell’indice S&P 500: in calo energetici ed health care mentre salgono le risorse di base ed i tecnologici. Sul fronte emergente, terza seduta consecutiva in calo per l’indice MSCI EM penalizzato principalmente dal calo dei listini asiatici e brasiliano. In controtendenza invece il mercato messicano in scia al marcato apprezzamento del peso. Durante la notte sono proseguite le vendite sui listini asiatici sulla scia dell’andamento negativo di Wall Street. Ancora in forte calo il Nikkei penalizzato dalla forza dello yen. In controtendenza la borsa indiana.

INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI

ATLANTIA – Attesa oggi l’apertura del collocamento di 600 Mln€ di di un titolo obbligazionario con scadenza 2021. Secondo le prima indiscrezioni fornite da Reuters la prima guidance sul rendimento sarebbe Mid-swap + 180/185 pb.

AUTOGRILL / WORLD DUTY FREE – Edizione, la holding della famiglia Benetton, ha smentito i rumor trapelati negli ultimi giorni secondo cui la società starebbe per cedere ulteriori titoli Autogrill e World Duty Free dopo il collocamento di circa il 9% di entrambe le società avvenuto lo scorso 24 ottobre.

BANCO POPOLARE – Secondo quanto riportato da Milano Finanza, il fondo Primus Partners sarebbe in pole position per la maxi cessione di crediti problematici per un ammontare di circa 4Mld€ che la banca ha dovrebbe cedere nella prima metà del 2014.

ENEL – La società ha dichiarato di non essere interessata agli asset che la tedesca E.On punta a vendere in Italia. Inoltre secondo la compagna il mancato pagamento da parte del governo spagnolo del deficit tariffario non avrà impatti su Endesa, società controllata da Enel. Secondo ilSole24Ore il governo spagnolo avrebbe raggiunto un accordo con le principali società elettriche spagnole per il pagamento dilazionato in 15 anni dei 3,6 Mld€ di deficit tariffario del 2013.

ENI – L’Iran ha elencato ieri sette società petrolifere occidentali, tra cui Eni, che avrebbero la possibilità investire nei settori di gas e petrolio del Paese quando verranno rimosse le sanzioni internazionali.

SAIPEM – Secondo MF, il gruppo norvegese Seadrill sarebbe pronta a rilevare la divisione drilling offshore di Saipem anche se i contatti con la società italiano potrebbero non avvenire prima del prossimo anno.

TELECOM ITALIA – Cade, l’Antitrust brasiliana, ha stabilito che Telefonica, in virtù degli accordi siglati con i soci italiani di Telco, deve uscire dalle quote dirette e indirette in Tim Brasil (controllata di Telecom) o cercare un nuovo partner per la sua controllata brasiliana nella telefonia mobile Vivo.

APPLE – Carl Icahn, il miliardario americano che detiene circa l’1% della società di Cupertino, ha fatto sapere che avanzerà all’assemblea degli azionisti una proposto per il lancio da parte della società di un piano di buy-back da 50 Mld$.

WALT DISNEY – La società ha comunicato ieri un aumento del dividendo di 15 cent$ a 86 cent$ che verrà probabilmente distribuito nel mese di gennaio.