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Re dei Bond Gundlach: “sono dolori per i rialzisti”

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Per i rialzisti del mercato obbligazionario sono guai. Secondo il gestore “Re dei Bond” – come viene soprannominato – Jeff Gundlach, infatti, i prezzi continueranno a scendere estendendo i cali pesanti già visti ieri. Le banche centrali metteranno gradualmente fine ai bazooka monetari. I fondi hedge prendono la via di uscita.

La vigilia il tasso decennale dei Bund ha superato la soglia psicologica dello 0,5% e oggi scambia in area 0,57%. I decennali del Tesoro Usa intanto sono diretti verso il 3% quest’anno, secondo quanto riferito a Bloomberg in una email dal Ceo di DoubleLine Capital, la cui società ha in gestione $109 miliardi. Il decennale vale il 2,39% non lontano dai massimi di maggio del 2,42%.

Gundlach l’anno scorso aveva preannunciato che i rendimenti dei titoli di Stato americani decennali avevano ormai toccato il fondo ed erano destinati a risalire. I fondi hedge che hanno costruito posizioni lunghe sui Treasuries, come mai si era visto dal 2008, stanno liquidando le loro posizioni rialziste. Un selloff dei Bond, iniziato ieri in Europa dopo la domanda debole registrata dalle aste di Bond in Francia e in Spagna, ha depresso il sentiment.

I rendimenti Usa a 30 anni sono saliti di anche sette punti base a un certo punto, testando quota 2,92% e superando la media mobile a 50 e 200 giorni. Il valore dei contratti rialzisti aperti sui contratti dei Bond americani (open interest) è calato di circa 3,7 milioni di dollari dal 28 giugno se misurato in dollari per punti base, un chiaro segnale di ritirata dei tori.

E dire che in termini netti sui Treasuries trentennali nelle ultime settimane gli speculatori erano ottimisti come mai prima quest’anno. La pioggia di vendite di ieri è però un segnale di dolori in arrivo per i rialzisti dell’obbligazionario, secondo Gundlach, che cita la possibile terza stretta monetaria nel 2017 della Fed. Secondo Bill Gross di Janus Henderson Investments il rialzo dei tassi di interesse dovrebbe materializzarsi a dicembre.

Bond, Bridgewater: “è l’inizio di una nuova epoca”

Non aiutano nemmeno le speculazioni circa un atteggiamento sempre più aggressivo della Bce, che entro fine anno potrebbe ridurre la mole dei Bond acquistati con il programma QE. I fondamentali non sono incoraggianti e – nonostante non si sia trattato di un evento choc esterno ma di un fenomeno prevedibile – la Banca del Giappone è andata nel panico ed è corsa ai ripari potenziando il bazooka monetario e minacciando di comprare illimitatamente bond decennali al tasso dello 0,11%.

I rendimenti obbligazionari Usa, che salivano anche oggi dopo il balzo di ieri, hanno fatto una virata in ribasso dopo la pubblicazione degli ultimi dati sul mercato del lavoro Usa. Ma pare una reazione momentanea. Gli investitori – avverte Ray Dalio di Bridgewater – dovrebbero prepararsi a premere il pulsante di emergenza. È infatti “l’inizio di un’altra epoca” secondo il fondatore e CEO del maggiore fondo hedge al mondo.

Il mondo si trova all’inizio della fase finale di un ciclo di debito nel quale “le banche centrali tentano di assumere un atteggiamento più aggressivo” ma senza troppa fretta, “nel tentativo di mantenere intatti gli andamenti positivi di inflazione e crescita, in modo che non si surriscaldino ma non si raffreddino nemmeno troppo”.

Il consiglio di Dalio è quello di “continuare a ballare ma tenendosi vicini alla via d’uscita”. Il gestore di Bridgewater non vede “una grande bolla del debito in procinto di scoppiare presto” perché ci sono tentativi in atto di ridurre i propri bilanci. Secondo Dalio, invece, una stretta creditizia si sta senza dubbio intensificando sempre di più.