Economia

Btp, anche le banche italiane rallentano gli acquisti

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Dopo aver raggiunto livelli record all’inizio di quest’anno, ora gli acquisti di debito pubblico da parte delle banche stanno rallentando. È una cattiva notizia per il Tesoro: se oltre a quello della Bce, verrà a mancare anche il sostegno finanziario degli istituti e grandi investitori italiani, i rendimenti dei BTp – e quindi il costo per rifinanziarsi sui mercati – sono destinati a salire.

In base ai dati resi noti dalla BCE a luglio le banche italiane hanno acquistato debito pubblico netto pari a 4 miliardi di euro, in calo rispetto ai 14 miliardi di euro del mese di giugno e ai 28 miliardi di euro di maggio, quando il mercato obbligazionario italiano ha subito un forte ridimensionamento a causa delle turbolenze politiche.  Complessivamente, nel secondo trimestre del 2018, le banche italiane hanno aumentato le loro partecipazioni nette nel debito pubblico di oltre 40 miliardi di euro, la cifra più elevata dall’apice della crisi del debito nell’area dell’euro avvenuta nel 2012.

Ora il rallentamento degli acquisti di BTp da parte delle banche nazionali  che potrebbe aver facilitato anche l’uscita da parte degli investitori stranieri dal mercato italiano dei capitali. Nei mesi di maggio e giugno difatti gli investitori  hanno ridotto in misura record le proprie esposizioni sui titoli di stato domestici. Così in base ai dati pubblicati all’inizio di questo mese, a giugno il debito italiano degli investitori stranieri è diminuito di 38 miliardi di euro, eclissando il record registrato nel mese precedente che ha visto un calo netto di 34 miliardi di euro.

La detenzione da parte delle banche della zona euro del debito del proprio governo è un indicatore chiave del rischio finanziario che corre l’intera area, un fenomeno che in gergo finanziario è noto come “doom loop“. Cosa significa? In sostanza che qualsiasi caduta del prezzo dei titoli di Stato si ripercuote sulle attività delle banche, compromettendone la solvibilità. I rendimenti sul debito pubblico italiano sono aumentati da quando Lega Nord e MoVimento Cinque Stelle hanno formato un governo di coalizione destando scalpore per gli investitori.

Da allora i rendimenti sono aumentati toccando diversi periodi di nervosismo del mercato. Ora l’attenzione degli investitori è focalizzata sulla ripresa dei colloqui nel mese prossimo sulla nuova manovra di bilancio, prevista per fine settembre. Si tratta di un banco di prova importante per il governo che in più occasioni ha dichiarato di volte “sfidare” Bruxelles e di voler aggirare i vincoli di bilancio.

La prova è arrivata qualche settimana fa quando a sorpresa il governo ha tenuto un mini summit proprio sulla legge di bilancio che ha spaventato i mercati e allargato lo spread di rendimento tra BTp e Bund decennali. Dalle pagine del Financial Times, Chiara Cremonesi analista di Unicredit sottolinea come l’intensificarsi della volatilità è diventata la norma per il mercato obbligazionario italiano nelle ultime settimane.