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Ue non molla la presa sull’Italia: record di controlli

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L’Unione europea continua a esercitare un controllo assiduo sull’Italia. Dallo spread ai conti pubblici, passando per il parametro del 3% nel rapporto tra debito pubblico e Pil, l’Ue sta pressando la terza economia dell’area euro su più fronti.

Più precisamente, nella nota annuale della European Court Of Auditors (Eca) emerge che nel corso di un anno l’Italia ha ricevuto ispezioni per 355 giorni. Questo dato rappresenta un record dei controlli effettuati da parte della Corte dei Conti Europea, nell’intera storia dell’Unione.

Nel rapporto si può leggere anche la critica degli audit alla Bce in merito alla gestione delle crisi bancarie in quanto, secondo la Corte dei Conti, non sarebbero stati consegnati i documenti necessari alla verifica dell’operato.

Nessuno è al di sopra della legge e dei Trattati nemmeno la Bce

Più nel dettaglio, la nota della Corte riporta quanto di seguito:

“Se la Bce continuerà a ostacolare la verifica contabile sulla gestione delle crisi, l’Agenzia si riserva il diritto di ricorrere alla Corte di Giustizia per poter svolgere il proprio lavoro: nessuno è al di sopra della legge e dei Trattati”.

A onor del vero, va detto che anche la Germania non se l’è passata molto meglio per quanto riguarda il numero dei controlli. I tedeschi, infatti, hanno ricevuto controlli per un totale di 347 giorni in un anno.

La classifica dei Paesi più controllati vede poi, in ordine decrescente, Polonia, Francia, Spagna, Grecia e Portogallo.

I Paesi che sono stati invece meno soggetti a controlli sono Malta e il Lussemburgo del presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker (nella foto in alto è in compagnia del premier italiano Giuseppe Conte). Si tratta di nazioni che hanno contato appena tre giorni di controlli da parte dell’Eca.

In numeri totali, i controlli della Corte dei Conti europea hanno toccato quota 3.761 giorni in un anno.