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Nella legge di bilancio potrebbe entrare la fusione tra Imu e Tasi, ma Confedilizia avverte dei rischi rincari dietro l’angolo.

Nella riforma immobiliare sulla nuova Imu si punta anche all’introduzione del bollettino precompilato e alla cancellazione della Tasi.

A dare una fotografia del mercato immobilliare italiano, con il gettito Imu e Tasi in primis, in vista dell’avvento della nuova IMU è l’Istat.

Ad annunciarlo il primo firmatario Alberto Gusmeroli (Lega) della proposta di legge a cui sta lavorando la commissione Finanze della Camera. Nel dettaglio, afferma Gusmeroli, si introdurrebbero in particolare tagli “chirurgici”, ad esempio sui “fabbricati occupati, inagibili, sfitti”.

Depositata una proposta di legge che prevede l’unione tra IMU e Tasi nell’ottica della semplificazione fiscale e che darà vita alla nuova IMU.

In scadenza il doppio acconto Imu e Tasi con 246 Comuni in cui sono cresciute le aliquote della prima e in altri 43 quelle della Tasi.

Il 17 giugno 2019 è l’ultimo giorno utile per pagare il doppio acconto Imu e Tasi 2019 ma ci sono ipotesi di esenzione e riduzione.

Si avvicina la scadenza del doppio acconto per l’Imu e la Tasi 2019, il prossimo 17 giugno e si prospettano aumento nel 9,4% dei Comuni capoluogo per l’una e nel 2,4% per l’altra. Lo rivela Il Sole 24 Ore secondo cui i rincari sono dovuti all’ultima legge di bilancio che ha dato mano libera agli

A tanto ammonta la cifra pagata lo scorso anno dagli italiani per Imu e Tasi.

Come rivela l’Ufficio studi della CGIA, dal 2012 ad oggi tra Imu e Tasi sono stati versati 156 miliardi di euro da famiglie e imprese.