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Tesla, in attesa del record di velocità arriva quello delle perdite: 8.000 dollari al minuto

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Non bastava l’annuncio di pochi giorni fa dell’aumento concorrenziale da parte del gruppo Volkswagen che intende investire la bellezza di 60 miliardi di euro in 5 anni sulle auto elettriche, considerate il veicolo del futuro. Su Tesla si abbatte un’altra brutta notizia, questa volta inerente all’andamento economico-finanziario.

Molto probabilmente il fondatore e CEO Elon Musk conosce già l’andamento della sua azienda, ma Bloomberg non c’ha pensato due volte a farglielo ricordare, entrando più nel dettaglio e calcolando l’ammontare delle perdite al minuto.

Secondo Bloomberg infatti, mentre Tesla con la sua Roadster punta a battere tutti i record di velocità (lo scatto da 0 a 100 km/h dovrebbe impiegare 1,9 secondi), il vero record è quello inerente alle perdite. Negli ultimi 12 mesi la casa americana ha visto scemare 480.000 dollari all’ora, che equivalgono a 8.000 dollari al minuto.

Bloomberg stima inoltre che Tesla dovrebbe esaurire la liquidità di cui dispone il 6 agosto, se il ritmo delle perdite rimanesse costante su questi livelli.

Di contro, Musk assicura che l’accelerazione della produzione della Model 3 porterà ad un miglioramento della situazione; gli investitori, dal canto loro, non sembrano preoccuparsi visto che la capitalizzazione di Borsa della casa americana è attualmente pari a 53 miliardi di dollari. Per avere un’idea delle cifre del settore, quella di Ford si attesta attorno ai 48 miliardi.

Tesla, infine, ha rassicurato gli investitori in merito al flusso di cassa futuro annunciando una nuova strategia a margine della presentazione del Semi Truck e della Roadster: chiederà il pagamento contestuale agli ordini, anche se va però considerato che si tratta di vetture la cui consegna potrebbe essere perfezionata nel lungo termine.

Per fare chiarezza sulle tempistiche di pagamento e consegna, basta dire che chi volesse acquistare una Roadster, il cui debutto è previsto per il 2020, dovrebbe sborsare anticipatamente i 250.000 dollari necessari.

Esaminando gli importi, invece, è possibile notare che moltiplicando il prezzo per i 1.000 ordini già ricevuti, si tocca quota 250 milioni. Cifra, questa, che però non basterà di sicuro a tamponare le cospicue perdite di Tesla, a maggior ragione se consideriamo che per la Model 3 sta bruciando un miliardo di dollari a trimestre.

Tuttavia, stando a quanto dichiarato da Elon Musk, che rimane comunque un genio e pioniere del settore, Tesla vanta fondi sufficienti per raggiungere il target di 5.000 unità di Model 3 prodotte entro il marzo del 2018.

Tra le possibilità per rimpinguare la liquidità vi sono quelle legate al ricorso alle obbligazioni piuttosto che alla cessione di quote societarie. Lo stesso proprietario, ad oggi, è in possesso del 20% delle azioni.

Gli scenari sul futuro di Tesla restano dunque aperti e di sicuro, tra investitori e competitors, non sono sicuramente in pochi a tenere gli occhi puntati sulla situazione.