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Sono decine le aziende in crisi finite nella spirale dei titoli tossici venduti dai dirigenti del gruppo come toccasana per i bilanci. E adesso potrebbero scattare le sbarre.
In gioco anche la credibilita’ della Banca Centrale: agendo troppo presto rischia di sprecare le cartucce a disposizione. Se il nuovo assalto non dovesse funzionare…
Dopo il declassamento di 26 istituti italiani, che ha fatto infuriare l’ABI, oggi nel mirino dell’agenzia di rating Usa finiscono i travagliati gruppi iberici, pieni di asset immobiliari tossici dopo lo scoppio della bolla del real estate.
Risorse fondo salva stati insufficienti. Continue manovre recessive con tempi ristretti rischiano di far precipitare l’area periferica: a colloquio con Giuseppe AttanĂ , presidente Assiom Forex.
«Stavolta non abbiamo un piano B», dice Berlusconi. La verità è che nessuno ha un «piano B», non solo il premier e il centrodestra. Perché in questa fase la caduta del governo — per quanto auspicata dalle opposizioni — spiazzerebbe tutte le forze politiche. Ipotesi Letta, Schifani, governo tecnico.
Dovevano servire per impedire il collasso delle banche “troppo grandi per allire”. Nuovi rumor su Bank of America (aumento di capitale?). Gli istituti di entrambe le sponde dell’oceano troppo indebitati. Sale il rischio contagio dai debiti sovrani. Occhio ai cds piu’ che alla performance dei titoli.
Pura propaganda per truccare i bilanci e non rivelare al pubblico, gia’ in ansia, quel che le banche Ue hanno in pancia, titoli tossici come i bond di certi debiti sovrani. Avrebbero dovuto simulare uno shock sistemico con almeno un default: quello della Grecia. Articolo di Luca Ciarrocca