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Cosa può e non può permettersi di fare la Fed

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New York – I mercati attendono con il fiato sospeso di sapere cosa Ben Bernanke decidera’ di fare per porre rimedio alla situazione sempre piu’ critica della maggiore economia al mondo. Gli operatori non si attendono pero’ i fuochi d’artificio, ma piuttosto un approccio ancora improntato alla cautela da parte del banchiere centrale.

Oltre al nuovo affondo di politica monetaria espansiva che va sotto il nome di quantitative easing – che prevede l’acquisto di attivita’ finanziarie dalle banche (azioni o titoli anche tossici) con effetti positivi sulla struttura di bilancio di queste ultime – la Federal Reserve potrebbe abbassare il tasso sulle riserve bancarie oppure promettere di mantenre il costo del denaro intorno al minimo storico dello 0-0,25% anche oltre il 2014.

Ma c’e’ a rischio la credibilita’ dell’istituto, che se agisse troppo presto senza ottenere i risultati sperati. Per questo motivo la maggior parte degli economisti, tuttavia, scommette su un intervento a settembre.

Le pressioni anche politiche affinche’ la Federal Reserve intervenga sono in aumento costante. Le aspettative di un’operazione da 600 miliardi di dollari salgono al 48% al prossimo vertice del 12-13 settembre, quando Bernanke terra’ anche una conferenza stampa, che e’ diventato un periodico appuntamento per spiegare le ragioni della banca centrale.

Secondo gli economisti che hanno partecipato a un sondaggio di Bloomberg, il numero uno della Fed Ben Bernanke non annuncerà un terzo round di acquisti di asset a larga scala, rimandando la decisione a settembre, quando dovrebbe lanciare un piano per l’acquisto di titoli di debito e del settore immobiliare per un valore di $600 miliardi.

L’88% del campione intervistato, dunque, esclude l’arrivo, entro i prossimi due giorni, di un QE3. Più che altro, la Fed dovrebbe rendere noto l’impegno a mantenere i tassi di interesse vicini allo zero oltre quanto stabilito fino a ora, ovvero oltre la fine del 2014.

Nonostante tutti i tentativi di rilancio dell’economia, la ripresa sta chiaramente rallentando, con l’espansione del Pil che e’ stata solo dell’1,5% nel secondo trimestre. Il che mette pressioni su Bernanke perche’ faccia qualcosa.

Nei giorni scorsi il New York Times ha rivelato che e’ tornata a prendere quota una tesi sostenuta anche dall’ex governatore Alan Greenspan di intervento ‘preventivo’. Una sorta di polizza assicurativa da attivare anche in condizioni non estramente drammatiche.

Dal punto di vista dell’impatto sui mercati, la decisione di lanciare un programma di allentamento monetario non ortodosso QE3 aumenterebbe l’appeal del metallo prezioso, che verrebbe acquistato come protezione contro l’eventualita’ di un rialzo dell’inflazione.