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Rivista +1,3% (+0,5 punti) la stima sulla crescita del Pil di quest’anno e a +1% quella per il 2018. Tagliate le stime sugli Usa.
Migliorano le prospettive di crescita del Pil Italiano per il biennio 2017-2018. E’ quanto emerge dall’ultima revisione del Ref, che ha migliorato il quadro di previsione dell’economia italiana nel consueto aggiornamento trimestrale della congiuntura. Nel dettaglio, per quanto riguarda il Pil, l’istituto di ricerca ha alzato a 1,1% da 1% la stima di crescita per quest’anno.
Gli analisti di JP Morgan hanno tagliato le previsioni sulle quotazioni del petrolio. I contratti sul Brent sono visti toccare i 55,75 dollari al barile nel 2017 e i 55,50 dollari a fine 2018. Quanto al future sul Wti del petrolio, le previsioni per quota $53,75 al barile quest’anno e $53,50 il prossimo. Sui mercati
A pesare il rafforzamento dello yen e di una svalutazione da 1 miliardo di dollari del suo business cinema.
La revisione dopo la verifica di un rallentamento inferiore alle stime della produzione industriale di settembre.
L’inflazione continua a rimanere latitante in Eurozona. E’ quanto risulta da un’analisi diffusa dalla Bce, all’indomani della riunione del Consiglio direttivo e della conferenza stampa del numero uno Mario Draghi. Dal documento noto come ECB’s Survey of Professional Forecasters (sondaggio della Bce sulle previsioni), emerge che le stime sull’inflazione del 2016 sono state riviste ulteriormente
dopo aver detto stop per sempre alla produzione di quello che avrebbe dovuto essere il suo cavallo di battaglia nella stagione dello shopping natalizio, Samsung Electronics annuncia il taglio delle stime relative agli utili operativi del terzo trimestre. Le nuove previsioni sono per utili per 5,2 trilioni di won (l’0equivalente di $4,66 miliardi), rispetto ai
Rispetto ad ottobre 2015 la variazione del Nic dovrebbe essere al +0,1%, un valore analogo a quello di settembre.
Si innalzano di tre decimali le stime sul Pil tedesco per l’anno in corso, secondo le elaborazioni dei principali centri studi indipendenti della Germania: se prima Diw, Ifo, Rwi e Kiel Ifw prevedevano una crescita dell’1,6% ora la previsione dell’1,9%; allo stesso tempo viene vista al ribasso la stima per il 2017, dall’1,5% all’1,4%. La
Quasi contestualmente alla pubblicazione dei nuovi numeri di Bankitalia sul debito pubblico italiano, il Centro Studi di Confindustria (Csc) parla di un rapporto debito-pil che continuerĂ a salire, attestandosi fino al 134% nel 2017, dal 132,6% del 2015 e rispetto al 133,3% del 2016. Riguardo al Bankitalia, Confindustria prevede una crescita media pari a +0,7%